«Soldi da parte? Un trampolino per i ragazzi»

Chiamarsi Trussardi è impegnativo. Tomaso, 28 anni, oggi è amministratore delegato di Trs Evolution, cuore dell'azienda di famiglia, ed è consapevole della responsabilità che questo comporta, sia dal punto di vista economico che da quello morale. «Sono convinto che è fondamentale sostenere i figli a livello economico per impostare il loro sviluppo personale», osserva con decisione.
Ma è più importante l'eredità materiale, il capitale, o quella immateriale?
«Le possibilità economiche aiutano. Quando avrò un figlio, da subito entrerò nell'ottica di accantonare del denaro per lui, per il suo futuro. Questo dev'essere un trampolino, perché i figli devono avere una base di partenza non solo economica, ma culturale. Va trasmesso loro il patrimonio di relazioni, il network con il quale misurarsi. Vale più di qualunque conto in banca».
Cultura e business.
«L'azienda è un luogo di contatti, che si diffondono in tutto il mondo. È un patrimonio inestimabile».
Più del denaro?
«Ci possono essere figli fortunati che ereditano milioni, miliardi di euro, ma che non fanno parte di una rete di relazioni. Non possiedono una carica di progettualità personale. È gente che spende i soldi malamente, e poi va in depressione. Sono un segno della decadenza dei nostri tempi».
Il ruolo dei genitori è importante.
«Eppure in tanti se ne fregano. Lasciano ai figli i soldi, ma non un patrimonio di insegnamenti. I figli ereditano le aziende, le gestiscono male, le vendono, finiscono per fare piccole speculazioni. Non si progetta più il passaggio generazionale come si faceva una volta. Non si passano le consegne per preservare un patrimonio che deve durare. Si pensa, quasi con un'alzata di spalle, che oggi tutto questo è mio, e domani, semplicemente, sarà tuo».
Non crede di essere un po' pessimista?
«È quello che constato guardandomi attorno.

Non si trasmette lo stimolo al fare. Ti lascio cinque milioni di euro, fai quello che vuoi. Vede, è proprio qui che sento la differenza: io ho una gran voglia di fare, e sarà questo che vorrò trasmettere ai miei figli».