Il sondaggio

Porte chiuse ai quattrozampe negli uffici pubblici. Gli animali domestici e in particolare i cani non sono per niente graditi negli uffici pubblici. Nonostante le campagne di stampa e gli interventi dei politici, la situazione non è affatto migliorata in termini generali. È il risultato del sondaggio realizzato a cavallo tra febbraio e marzo da Aidaa su un campione di 965 cittadini utenti dei pubblici uffici dei quali solamente il 57,2% ha dichiarato di possedere o di aver posseduto un cane. E tra i possessori solamente il 24,8% degli intervistati ha detto di portare con sé il cane quando va negli uffici pubblici, mentre tre quarti dei proprietari non lo porta perché sa che non è ammesso.
Il sondaggio ha preso in considerazione gli uffici pubblici quali ministeri, enti regionali, uffici di relazione con il pubblico ed uffici postali. Secondo la maggioranza degli intervistati gli uffici pubblici che non ammettono animali sono come nel passato, mentre solo un 13,5% vede un aumento dei numeri degli uffici pubblici che ammettono i cani, ma c’è anche un 12% che ritiene che la situazione sia peggiorata. Per il 70% degli intervistati, inoltre, i cani non rappresentano alcun fastidio. Molto simile anche la percentuale di chi ritiene che sia giusto ammettere i cani negli uffici pubblici. «Il quadro che esce da questo sondaggio è molto chiaro, gli italiani vorrebbero portare fido negli uffici pubblici e allo stesso tempo si dicono favorevoli alla liberalizzazione dell’ingresso degli animali negli uffici pubblici in particolare in quegli uffici come le poste o il municipio che sono di frequenza a volte quasi giornaliera», commenta Lorenzo Croce presidente nazionale Aidaa. «Il problema sta tutto nei regolamenti e nella burocrazia di questi uffici pubblici che per motivi non chiari vietano nella stragrande maggioranza dei casi l’ingresso degli animali e in particolare dei cani anche se tenuti a guinzaglio corto e museruola - spiega Croce - e questo è a nostro avviso sbagliato in quanto rappresenta di fatto una limitazione per i proprietari di animali di poter usufruire dei servizi mentre si è magari a passeggio con il proprio cane».

«Purtroppo - conclude Croce - il fenomeno del divieto di portare i cani negli uffici pubblici è ancora molto diffuso a differenza delle strutture ricettive, negozi ed uffici privati comprese le banche dove fido è ammesso in quasi il 70% dei casi esclusi ovviamente quei negozi di alimentari dove la presenza del cane non è consentita per legge».

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