La giornata la passa ad Arcore con la testa che è tutta sul voto per la sua decadenza in programma al Senato il 27 novembre. Della riorganizzazione della rinata Forza Italia, insomma, Silvio Berlusconi ancora non si occupa, così come non è proprio in cima ai suoi pensieri il malcontento dei cosiddetti lealisti nei confronti di Angelino Alfano e degli altri che hanno dato vita al Nuovo centrodestra. Se da una parte il Cavaliere predica cautela e invita i suoi a non alzare i toni, dall'altra il vicepremier non lesina critiche anche dure, lasciando sottotraccia l'impressione di una Forza Italia troppo succube del Ncd. Senza contare che negli azzurri l'immobilismo sta causando insoddisfazione e preoccupazione, soprattutto se paragonato alla rapidità con cui il Nuovo centrodestra si sta muovendo. Per capirci, se a Palazzo Madama Alfano ha già ufficialmente dato vita al suo gruppo parlamentare, Forza Italia è ancora a carissimo amico e neanche ha affrontato la questione di chi sarà il nuovo capogruppo (in pole position c'è Anna Maria Bernini). D'altra parte, finché non si risolverà la partita della decadenza è probabile che l'ex premier continuerà a tenere il basso profilo. Perché se c'è anche una sola possibilità su cento di cambiare l'esito del voto del Senato o magari di rimandarlo di qualche settimana di certo il Cavaliere non se lo vuole far sfuggire. Un Berlusconi che nelle sue telefonate private dice di «confidare molto» nella documentazione che dovrebbe arrivare dagli Stati Uniti che dimostrerebbe come Frank Agrama avrebbe truffato il fisco americano e quindi anche la stessa Mediaset e, dunque, Berlusconi. Rivelazioni che secondo il Cavaliere sarebbero determinanti rispetto al ricorso intentato in Europa e che potrebbero portare ad un allungamento dei tempi per il voto sulla decadenza. Uno scenario che al momento sembra però non troppo probabile (se ci sarà uno slittamento dovrebbe essere di non più di due giorni), tanto che nonostante tutto il leader di Forza Italia si sta preparando anche al peggio: se da una parte si è già messo a scrivere l'intervento che terrà in Senato il giorno del voto e sta ragionando su una serie di presenze tv per spiegare le sue ragioni, dall'altra a piazza in Lucina si sta organizzando per quella data una manifestazione di sostegno e solidarietà a Berlusconi (da tenersi probabilmente a piazza Santi Apostoli). Intanto, a riportare un po' di serenità in casa Forza Italia ci pensa un sondaggio di Euromedia Research. Se i nuovi azzurri sono preoccupati dall'eccessiva staticità di queste ore del Cavaliere e dal fatto che l'ex premier continui ad avere contatti con Alfano e gli altri ministri (legittimando in qualche modo la loro scelta di andarsene), almeno dalle rilevazioni di Alessandra Ghisleri arrivano notizie confortanti. Secondo il sondaggio effettuato tra domenica e lunedì Forza Italia si attesterebbe infatti al 20,1% mentre il Nuovo centrodestra si fermerebbe al 3,6. Tutto il centrodestra, compresa la Lega (4,1), Fratelli d'Italia (3,5) e Movimento per An (2,1) è al 33,8. Mentre il centrosinistra è al 31,7 (col Pd al 26,5 Sel al 4,2 e altri all'1). Un risultato decisamente più basso di quanto veniva attribuito a Ncd da altre rilevazioni fatte domenica e che vede il partito di Alfano ben sotto la soglia di sbarramento. Già, perché alle elezioni Europee in programma a fine maggio è necessario arrivare al 4% per riuscire a mettere piede al Parlamento di Strasburgo.
Ed è chiaro che sarà su questo che si giocherà la sfida tra i partiti cugini. Secondo la Ghisleri, infatti, considerando il fisiologico margine d'errore il Ncd si muove tra il 2 e il 5%. Ma con una certezza: anche quell'elettorato considera Berlusconi il leader dello schieramento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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