
Giorgia Meloni incontrerà il professor Stefano Addeo, l'insegnante di tedesco che alcune settimane fa aveva augurato a sua figlia la stessa fine della povera Martina Carbonaro, uccisa ad Afragola dall'ex fidanzato. "Le chiedo di potermi scusare guardandola negli occhi", scrisse Addeo in una lettera aperta inviata tramite i media al premer. Queste parole pare abbiano colpito il presidente del Consiglio che, in forma istituzionale, ha acconsentito all'incontro per ricevere personalmente le scuse dell'insegnante, attualmente sospeso dall'Ufficio scolastico regionale per la Campania. "Le sono riconoscente", ha fatto sapere Addeo tramite gli avvocati, stando a quanto riferisce il Corriere della sera.
Da parte di Meloni è arrivato un gesto distensivo che non era così scontato, soprattutto a fronte del tenore del messaggio inviato da Addeo. Sono trascorse alcune settimane da quel momento ma la risposta del premier è arrivata, forse quando Addeo nemmeno ci sperava più. Non è stata ancora fissata una data per l'incontro, l'incombenza delle vacanze estive in tal senso non aiuta la pianificazione, ma quel che è certo è che ci sarà. Addeo ha accusato il colpo quando il suo post è uscito dalla cerchia delle conoscenze dei social ed è diventato virale, raggiungendo ben presto una diffusione enorme. Un'attenzione che il professore non si aspettava di ricevere e che lo ha portato anche al ricovero ospedaliero per un presunto tentativo di suicidio.
Numerose le prese di posizione politiche che hanno condannato le sue parole, e numerosi i suoi tentativi, in alcuni frangenti anche goffi, di cercare di sistemare la situazione. Ha spiegato di aver agito d'impulso dopo aver chiesto a una intelligenza artificiale di realizzare un post contro Meloni al suo posto. Ha detto di averlo fatto dopo aver visto le immagini della guerra arabo-israeliana in tv, e di averlo cancellato immediatamente il mattino dopo quando si è accorto che era andato troppo oltre. Giustificazioni molto alla buona che non giustificano parole di cattiveria così forte nei confronti di una bambina di 8 anni.
Lui ha definito quella pubblicazione un "errore gravissimo" e una "leggerezza" dettata da un momento di sconforto e rabbia per la situazione internazionale. Ora avrà la possibilità di offrire personalmente le sue scuse al premier.