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Le sparate a Cinque stelle: dall'obbligo di auto elettrica agli orti in centro città

Ogni candidato del M5S ha espresso un suo programma. Ce n'è per tutti i gusti: da chi vuole uscire dalla Nato a chi vorrebbe obbligarci a mangiare solo cibi a Km zero, dall'obbligo di auto elettrica agli orti in centro città

Le sparate a Cinque stelle: dall'obbligo di auto elettrica agli orti in centro città

Cinque stelle, due monarchi assoluti – Casaleggio e Grillo – e un esercito di sconosciuti pronti a entrare in Parlamento. Ciascuno con un suo curriculum e una sua dichiarazione d'intenti pubblicata sul blog dell'ex comico, la Gazzetta Ufficiale del movimento. Perché, oltre allo smilzo programma del M5S, ci sono i programmi di tutti i candidati alle elezioni. E siccome uno vale uno - come ricorda sempre Grillo - c'è da giurare che i neodeputati intaseranno le Camere con le loro proposte. Ecco le idee, poche ma confuse, di quelli che rischiano di diventare deputati. Ambientalismo estremista, ecologismo esasperato, neo luddismo, furia tassatoria e populismo: un'antologia di tutti i rigurgiti della sinistra.

Agricoltura Dopo la mussoliniana traversata dello Stretto c'è anche la battaglia del grano. Il futuro dell'economia italiana è l'agricoltura. “Il Paese non ha da tempo l'autosufficienza alimentare”, ci spiega Carlo Cesarini, candidato in Umbria. La soluzione? “L'agricoltura urbana”. Praticamente un orto in circonvallazione. Siamo all'orgasmo del Km zero. “Ciò potrebbe dar lavoro agli ultraquarantenni”, prosegue il candidato. Ma probabilmente potrebbe anche riempire i reparti di ortopedia.

Alternativo Va bene tutto purché non sia conforme o tradizionale. Mobilità, energia, economia e pure la dieta deve essere alternativa. Tutti i futuri onorevoli sono ossessionati e affascinati da qualunque proposta “alternativa”.

Auto Da mettere al bando e vietare. Nell'immaginario grillino un uomo al volante equivale a un talebano alla cloche di un aereo: un pericolo per l'umanità. Nicola Mainardi, candidato alla Camera nel collegio Veneto 2, promette che “entro dieci anni si venderanno solo macchine elettriche. Per decreto”. Se nei curricula di chi cerca lavoro si specifica “automunito”, in quelli grillini si precisa il contrario: “autosmunito”. Al rogo le macchine e in particolar modo i suv: “Restrizione del gigantismo delle automobili – scrive Mirko Bognanni, collegio Sicilia 1 – . Rivoluzione del trasporto da basare sui mezzi pubblici”. Insomma: tutti a piedi. Altrimenti aumentano le tasse: “Chi ha un auto dovrebbe pagarne di più”. E noi gli confermiamo che è già così.

Bicicletta Unico mezzo di trasporto permesso nella dittatura grillina. In cima a tutti i profili dei candidati trionfa la scritta “ciclista”. Tutti promettono piste ciclabili infinite e rastrelliere interminabili. “Per me è normale fare 10 km in bici per andare in università”. Questo è l'uomo nuovo grillino: Natale Di Santo, candidato in Piemonte 1.

Cucina “Si mangia i prodotti di stagione, stop sprechi alimentari per accontentare pochi eletti”, ecco il pauperismo promosso da Daniele Baldi, candidato in Toscana. Stop a ogm, pesticidi e fertilizzanti. “Sin dalla scuola è necessaria un'alimentazione biologica e non convenzionale”, propone la fiorentina Chiara Chiavacci.

Decrescita Poveri ma contenti. La parola d'ordine è decrescita felice. “Felicità interna lorda: abbandonare il Pil e adottare il Gpi che tiene conto dei fattori umani” è nel programma di Paolo Buda, Sicilia 2. Nella pratica, come si vive l'impoverimento allegro, ce lo spiega Leandro Galletti , candidato in Toscana: “Ho personalmente un orto nel quale coltivo la quasi totalità degli ortaggi che consuma la mia famiglia”. Medioevo grillino.

Grandi opere Da fermare. Tutte. In cima alla lista di quelle da boicottare c'è la Tav (vedi voce). Ma anche il ponte sullo Stretto, la Gronda e la base Dal Molin a Vicenza. Lo promette Alessandor Borzaga, candidato in Trentino Alto Adige, di professione contestatore: “Da un quinquennio mi occupo di lotta alle grandi opere”. E ora vuole continuare a farlo dalla Camera.

Inceneritori Bloccare la costruzione di tutti gli inceneritori. Intanto nel paradiso grillino non ci saranno più rifiuti (vedi voce).

Luce Il buio della ragione. “Il mio obiettivo è quello di agire per ridurre l'illuminazione pubblica di almeno il 50%”, annuncia Massimo Cecconi, candidato nel collegio Europa. Ci illumineranno solo le 5 Stelle?

Lusso Una colpa insopportabile. Le industrie più famose del made in Italy? Da chiudere coi sigilli. Altro che loden, questi ci vogliono mettere il saio. “Se fossi eletto mi batterei per frenare la produzione di beni inutili o di lusso” promette Alessandro Borzaga candidato al Senato in Trentino Alto Adige.

Missioni all'estero Tutte da dismettere. Non solo: “Uscire dalla Nato e liberare il Paese dalla occupazione yankee”. Parola di Giulio Ranalli, candidato in America Settentrionale e Centrale.

Nucleare Shhh. Silenzio. E' una bestemmia. “Di energia nucleare non si deve più parlare”, minaccia Francesco Capanella, candidato nella lista Sicilia 1. Democrazia a 5 stelle.

Rifiuti Come risolvere il problema dei rifiuti? E' semplicissimo: basta non produrne. “Rifiuti zero”, è questo l'abracadabra del M5S. Per farlo basta tassare ulteriormente la spazzatura. “Tassando involucri, bicchieri, piatti posate e contenitori in plastica”, ammonisce Salvatore Bellanza candidato in Calabria.

Tasse Ovunque e per chiunque. Lo sostengono molti dei candidati grillini. Una forma di vendetta contro la società. Partendo dalla patrimoniale che deve essere come in Francia: “Applicare l'aliquota del 75%”, spiega Paolo Buda candidato nel collegio Sicilia 2. Ma c'è di più: tasse sui cibi grassi, sulla vita sedentaria, sulle auto, sulla spazzatura e sul lusso.

Tav (No) E' il vero Nemico dei grillini: l'unico comun denominatore di tutti i candidati. In Piemonte metà della lista del Movimento è occupata da esponenti dei No Tav. Nei cv dei grillini aver partecipato alle manifestazioni contro la ferrovia, quelle delle sassaiole contro la polizia, è una medaglia al valore.

Quasi tutti si impegnano a bloccare l'alta velocità quando saranno in Parlamento.

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