Potrebbe estendersi a tutti i gruppi l'indagine della procura di Roma sulla gestione dei fondi del Pdl da parte dell'ex capogruppo in regione Lazio, Franco Fiorito. Tutte le spese politiche potrebbero essere verificate dai magistrati. E del caso si sta interessando anche la Corte dei Conti. Da qualche ora, infatti, i riflettori prima puntati sul solo Fiorito stanno comprendendo anche i bilanci dei altri partiti. Nel consuntivo del Pd per esempio ci sono una serie di spese, per ora non oggetto d'indagine della magistratura, di cui chiede conto ai consiglieri democratici nientemeno che il settimanale più vicino, l'Espresso: un seminario sul federalismo fiscale in un hotel extralusso costato 2.800 euro, regali di Natale pagati 4.500 euro, 8.740 euro per una cena a Rocca di Papa in concomitanza con il convegno «Idee e proposte del Pd». Il partito di Bersani ha già reagito con il capogruppo, Tonino d'Annibale, che invita a non fare una «facile confusione» tra Pdl e Pd. Ma tant'è, i magistrati si stanno interessando anche ai bilanci dei vicini di stanza del Pdl. E il Pd ha convocato per questa sera una riunione con il segretario regionale Enrico Gasbarra nella sede del gruppo «in considerazione dell'evolversi della situazione politica regionale».
La governatrice Renata Polverini ha chiesto intanto l'immediata convocazione del consiglio da tenersi entro domani per «comunicazioni urgenti». Continuano a circolare voci su una sua tentazione di andar via, di pensare alle politiche, e non con il Pdl. Ma il suo intervento in consiglio sarà più che altro un ultimatum. Troppo fango in questi giorni sull'istituzione, la governatrice presenterà la lista delle sue richieste inderogabili al partito, e a tutti i gruppi, a partire da un piano di tagli drastici ai fondi. Ieri il segretario politico del Pdl Angelino Alfano ha usato le parole più dure contro Fiorito: «Per me è fuori dal partito. I fatti che si stanno verificando sono cose talmente inaccettabili da suscitare la giusta indignazione da parte dei nostri cittadini». Certo non ha contribuito a portare solidarietà l'intervista che Fiorito ha rilasciato ieri al Messaggero: «Ho consegnato un dossier con tutti i documenti. Vedremo chi ha rubato», attacca l'ex capogruppo. E parla di cenette (altrui) a due «a base di ostriche» e di «rimborsi per 40mila chilometri in un anno a gente che non si è mai spostata di casa». Poi se la prende con la sorella dell'ex ministro Giorgia Meloni: «Lavora nel gruppo Pdl della Regione Lazio, ma in ufficio non la vediamo da 5 mesi». Replica di fuoco della Meloni: «Mia sorella Arianna è una lavoratrice precaria della da oltre 10 anni». Semplicemente prende i «congedi parentali» previsti dalla legge perché ha due bambine, e Fiorito, che «getta fango su chi non ha scheletri nell'armadio» deve essere «espulso dal partito». L'attuale capogruppo pidiellino, Francesco Battistoni, ribadisce che «Fiorito gestiva tutto», e non c'era mai condivisione, «riunioni».
Il gruppo «funzionava male». Tra le ricevute del dossier sulle spese interne, Battistoni dice di aver «trovato molti falsi, anche fatti in maniera abbastanza goffa. Mi vengono attribuite cene mai fatte. Lo so perché io ho le ricevute originali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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