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Lo Spin Time Labs teme lo sgombero e parte la mobilitazione

Il centro sociale si sente di nuovo nel mirino e chiama i propri sostenitori per un'assemblea pubblica che si terrà il prossimo 10 gennaio

Lo Spin Time Labs teme lo sgombero e parte la mobilitazione
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"Difendere gli spazi sociali e abitativi significa difendere un’idea di città fondata sulla partecipazione, sulla giustizia e sulla solidarietà". Spin Time Labs, l'occupazione abusiva nel cuore del centro di Roma, dopo lo sgombero del Leoncavallo a Milano e di Askatasuna a Roma, si sente di nuovo nel mirino e chiama tutti i suoi sostenitori per un'assemblea pubblica che si terrà il prossimo 10 gennaio.

"Spin Time è parte di questa visione: una città che non si amministra solo dall’alto, ma si costruisce ogni giorno dal basso", si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del palazzo occupato più 'coccolato' dal Vaticano e dalla sinistra romana e dove recentemente è stata ospite anche Francesca Albanese. "Il sindaco non può permettere che il governo ignori la sua autorità con l’obiettivo di sgomberare la nostra idea di società. A favore di una proprietà che vuole speculare su un immobile sottratto alla cittadinanza per due decenni, a danno dei cittadini che oggi hanno accesso al nostro palazzo rigenerato", si legge ancora su Facebook. E ancora: "Gli spazi come Spin Time rappresentano una risorsa civica.

Un’altra città è possibile se da ogni quartiere e da ogni comunità riparte una sovranità popolare e solidale, radicata nella giustizia sociale e nei valori antifascisti. Invitiamo tutte le realtà solidali - è la conclusione a rilanciare il nostro appello e a partecipare all'assemblea pubblica che terremo il 10 gennaio nel nostro palazzo!".

Il post è accompagnato da una serie di card dove si lancia l'allarme: "Prima il Leoncavallo, poi Askatasuna. Ora anche noi siamo nuovamente nel mirino di una campagna mediatica e securitaria che, nel nome di una presunta "legalità", tenta di delegittimare gli spazi abitativi e sociali con le comunità che li animano". Secondo gli attivisti dello Spin Time Labs, però, "la legalità non è neutra: se separata dalla giustizia sociale diventa un'arma contro chi costruisce solidarietà e mutualismo invece di rassegnarsi all'abbandono". Le realtà come Spin Time, quindi, "rappresentano una risorsa civica". E ancora: "Sono luoghi dove le persone si auto organizzano per rispondere a bisogni reali non soddisfatti dalle istituzioni. Come casa, salute, lavoro, cultura e socialità". E poi una nuova lezioncina moralista: "Qui - scrivono la cittadinanza non è uno status, ma una pratica quotidiana di cura condivisa che negli anni ha coinvolto gli oltre 130 nuclei famigliari che ci vivono e le migliaia di persone che lo attraversano". Gli attivisti, poi, si chiedono: "che senso ha parlare di partecipazione se poi le decisioni che riguardano la vita delle città vengono imposte dall'alto? Ha ancora valore eleggere un sindaco se il governo concentra su di sé ogni scelta, svuotando di significato il ruolo del consiglio comunale e dei territori?".

Dallo Spin Time Labs, infine, ripudiano ogni tentativo di equiparazione con CasaPound, definita "inaccettabile" e "pericolosa". "CasaPound va sciolta perché è un collettivo neofascista. È una delle malattie della nostra città, insieme a tutte le forze politiche che si fondano su razzismo, sessismo e discriminazione. L'antifascismo non è memoria del passato, ma condizione viva per costruire un futuro comune, libero dalle ingiustizie", è l'avvertimento.

"Spin Time esiste per questo: per dimostrare che un'altra città è possibile se da ogni quartiere e da ogni comunità riparte una sovranità popolare e solidale, radicata nella giustizia sociale e nei valori antifascisti", si legge nell'ultima card del post.

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