Avrà l'onore di una statua nella città di Cracovia. Perché per i polacchi è un eroe della Seconda guerra mondiale, anche se non era polacco ma persiano. E anche se era un orso. Il suo nome è Wojtek. Oggi la città polacca gli dedicherà un monumento, in occasione del 70esimo anniversario della vittoria del Secondo Corpo d'armata a Montecassino.
Wojtek è in realtà il diminutivo di Wojciech, il nome che gli diede una ragazza, Irena Bokiewicz. Nel 1942 l'orsetto - orfano di mamma - dalle montagne era arrivato in un campo vicino a Teheran per civili polacchi evacuati assieme ai soldati del generale Anders. Non è però la sistemazione adatta a un orso e così il tenente Florczykowski lo porta alla 22esima compagnia rifornimento artiglieria, dove il 22 agosto 1942 viene adottato dal soldato Piotr Prendysz e dai suoi compagni, che lo portano con loro in Siria, in Terrasanta, in Italia e in Gran Bretagna. L'orsetto e Piotr diventano inseparabili: Wojtek si accoccola vicino al soldato nella tenda, gli obbedisce, tra i due c'è vero affetto. È così che Wojtek diventa la mascotte dei soldati. Ed è ormai un orso quando si imbarca col Secondo Corpo d'armata di Anders chiamato a combattere in Italia.
Alla fine della guerra è diventato il simbolo della 22esima compagnia: un orso che porta un proiettile di artiglieria. Si separa da Piotr e dai compagni nel novembre 1947, quando si trasferisce allo zoo di Edimburgo dove, ancora una volta, è adorato da tutti. Muore il 2 dicembre 1963, a 22 anni.
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