Stop al lavoro nelle ore calde. Fontana firma l’ordinanza

Sarà in vigore da oggi e fino al 15 settembre nelle giornate a rischio e per le attività all’aperto

Stop al lavoro nelle ore calde. Fontana firma l’ordinanza
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Il caldo afoso di questa estate è già entrato negli annali delle rarità. Secondo il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) «è probabile che questo giugno sia classificato tra i primi cinque più caldi mai registrati ». La giornata peggiore in pianura padana sarà giovedì. Da venerdì, prevede Antonio Sanò de il meteo. it, «potrebbe avvenire il passaggio dall’estate africana a quella italiana », le temperature scenderanno dagli attuali 40 gradi ai 30» e ci saranno temporali. Nel fine settimana del 5 luglio sono previste anche grandinate e forte vento. Intanto ieri una turista di 66 anni è svenuta mentre stava visitando le terrazze del Duomo, è stata calata dall’alto in barella e trasportata al Policlinico. E Bergamo ha registrato un black out da sovraccarico di apparecchi elettrici. Tutto in tilt, dai semafori agli ascensori alle connnessioni. Nel mentre il presidente della Regione Fontana ha firmato un’ordinanza che sospende i lavori all’aperto nelle ore più calde, dalle 12.30 alle 16, in presenza di condizioni di rischio alto segnalate dal sistema Worklimate. Soddisfatti i sindacati che avevano sollevato la questione. La Uil Lombardia aveva evidenziato la pericolosità di lavorare all’aperto nelle ore più torride durante una riunione regionale il 26 giugno. Ha detto Eloisa Dacquino Segretaria Confederale Uil Lombardia: «Prendiamo atto positivamente di questa apertura che riconosce la gravità di una condizione climatica ormai strutturale e la necessità di misure straordinarie per tutelare la salute e la sicurezza di chi lavora nei settori maggiormente esposti ». Alla Dacquino si sono uniti i rappresentanti delle Categorie, dall'edilizia (Feneal UIL) all'agroalimentare (UILA): «L'adozione dell'ordinanza sul lavoro nelle ore più calde - ha evidenziato il Segretario Generale Feneal UIL Lombardia Riccardo Cutaia - rappresenta una conquista importante per Fenealuil Lombardia e per quanti sono impiegati nei settori dell'edilizia e delle cave. Da anni solleviamo il problema del rischio legato al caldo estremo. Nei cantieri e nei contesti estrattivi, chi lavora esposto al sole sa bene cosa significa affrontare giornate con temperature oltre i 35 gradi: lo stress da calore, la perdita di lucidità, i malori improvvisi e il rischio concreto di infortuni sono condizioni che non possiamopiù considerare 'normali'. Abbiamo condotto una battaglia sindacale determinata e unitaria, chiedendo alla Regione di assumersi la responsabilità di mettere nero su bianco regole vincolanti per la sospensione dei lavori nelle ore più critiche. Oggi, con questa ordinanza, abbiamo finalmente uno strumento concreto, che recepisce parte delle nostre richieste e segna un cambiamento di passo rispetto al passato. Sappiamo che c'è ancora molto da fare: i criteri applicativi andranno monitorati attentamente, servono meccanismi di controllo rigorosi e uniformi, e vanno evitati comportamenti elusivi. Ma siamo assolutamente soddisfatti di questo primo risultato, che nasce da una mobilitazione sindacale seria e responsabile, e che potrà salvare salute e vite nei luoghi di lavoro». L'ordinanza entrerà in vigore dall’una di notte di oggi fino al 15 settembre 2025. Disciplina lo stop del lavoro all'aperto nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche, limitatamente ai giorni bollenti segnalati dal sito worklimate.

it Sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione (BURL) e sul sito della Giunta, sarà trasmessa ai Prefetti, ai sindaci, alle Ats, Asst, alle Organizzazioni Sindacali, ai rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria.

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