Dalla discesa in campo ai tanti successi: la storia di Berlusconi da premier

La nascita della coalizione di centrodestra, i duelli con Romano Prodi, i tanti obiettivi raggiunti

Dalla discesa in campo ai tanti successi: la storia di Berlusconi da premier
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"L'Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti": parole entrate nella storia. 26 gennaio del 1994: dopo gli straordinari successi ottenuti da imprenditore, Silvio Berlusconi annuncia la sua discesa in campo. Un discorso di nove minuti che rivoluziona la politica italiana, che traccia un solco in maniera definitiva. La prima vittoria arriva due mesi più tardi, il 27 marzo del 1994, seguita da altri tre successi. Quattro volte primo ministro per un totale di 3.340 giorni a Palazzo Chigi.

Le prime elezioni – quelle del 1994 – le vince alla guida del Polo delle Libertà con la sdoganata An di Gianfranco Fini, la Lega Nord di Umberto Bossi e il Ccd di Pierferdinando Casini e Clemente Mastella: ottiene il 42,9 per cento dei voti e diventa presidente del Consiglio. Un trionfo clamoroso, considerato il poco tempo a disposizione per la campagna elettorale. L’esecutivo però non dura granchè: a dicembre il Carroccio toglie la fiducia e dopo otto mesi cala il sipario.

Alle politiche del 1996 inizia lo storico duello tra Berlusconi e Romano Prodi. Il centrodestra si presenta alle urne senza la Lega e perde. La sconfitta però non ha ripercussioni sulla passione politica del Cavaliere, sempre in prima linea nonostante la malattia (un tumore alla prostata). “Non siamo un partito di plastica, virtuale, aziendale”, il suo messaggio al primo congresso nazionale di Forza Italia.

Il Cavaliere recupera l’alleanza con Bossi e prepara una campagna elettorale semplicemente perfetta per le elezioni del 2001. Il colpo ad effetto? Lo storico contratto con gli italiani: un accordo in 5 punti nel quale si impegna ad abbattere la pressione fiscale, diminuire la criminalità, alzare le pensioni minime ad almeno un milione di lire al mese, creare un milione di nuovi posti di lavoro. Gli italiani scelgono Berlusconi: la Casa delle Libertà ottiene il 45,4% alla Camera e il 45,2% al Senato.

L’esecutivo non arriva a fine legislatura, ma si tratta comunque governo più longevo della storia repubblicana con 1.412 giorni. Dopo la sconfitta alle regionali del 2005 e le dimissioni dei ministri di Udc e nuovo Psi, il 20 aprile sale al Colle e si dimette. Tre giorni dopo nasce l’esecutivo Berlusconi III, alle prese con un rapporto difficile con l’Unione europea e la politica economica.

Le politiche del 2006 le vince Prodi e l’ammucchiata di sinistra. A causa della maggioranza risicatissima alla Camera e della minoranza al Senato – compensata da tre seggi della circoscrizione estera – il governo del professore resta in carica per due anni. Ed ecco la svolta del “predellino”: Berlusconi arriva in piazza San Babila, apre la portiera dell'auto, si appoggia al pianale e lancia il Popolo della Libertà. Alle elezioni del 2008 è un trionfo con circa il 47 per cento dei voti.

Poi la rottura definitiva con Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale. Il celebre “Che fai, mi cacci?” all’Auditorium della Conciliazione di Roma del 22 aprile 2009, seguito dall’estromissione di Fini dal Pdl per “assoluta incompatibilità politica”. Il 29 settembre Berlusconi si presenta alla Camera e ottiene la fiducia con largo margine.

Ma il “colpo di Stato” è dietro l’angolo tra crisi economica e pressioni dell’Unione europea: il 12 novembre del 2011 il Cavaliere sale al Quirinale per rimettere il suo incarico nelle mani del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ma la storia è già stata scritta.

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