Uno scandalo nello scandalo: un processo che parta dopo 4 anni dal disastro ferroviario più terrificante avvenuto nel nostro Paese. «Vogliamo verità, sicurezza e giustizia». Le foto dei familiari delle vittime della strage di Viareggio sfilano sui cartelloni portati dai loro familiari. Un corteo di dolore e di rabbia che arriva fino al Polo Fiere di Sorbano, a Lucca, dove si è aperto ieri il processo per il disastro del 29 giugno 2009, che conta 33 imputati fra cui l' ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, con accuse che vanno dal disastro ferroviario colposo all'incendio colposo, fino all'omicidio e lesioni colpose plurime. In apertura dell'udienza l'avvocato di Stato Gianni Cortigiani, che rappresenta la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni, annuncia che lo Stato non si costituirà parte civile.
L'avvocato ha spiegato che fra lo Stato e le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò) «c'è una transazione in fase di definizione» per un risarcimento che il legale definisce «sostanzioso». «Lo Stato se ne frega dei 32 morti e se ne frega di avere la verità» commenta Daniela Rombi, presidente dell'associazione «Il mondo che vorrei». Purtroppo si deve fare i conti col mondo che abbiamo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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