Roma - Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti ha twittato «desolazione» in riferimento alla convocazione straordinaria della Camera. Perché?
«Perché trovo questa vicenda desolante. Si è riusciti a fare di una questione normale un caso assurdo e anche un po' grottesco. La Camera è convocata per obbligo costituzionale, per la comunicazione della presentazione di un decreto. Come è sempre successo, in agosto o a Natale. Il tema è certamente di grande rilevanza ma, essendo un decreto, le norme sono già in vigore, e ne va dato merito al governo. Quanto all'esame parlamentare dovrà seguire il normale iter, che inizierà alla ripresa dei lavori».
Dà ragione ai grillini che parlano di protagonismo della presidente Boldrini?
«Non ho intenzione di infilarmi in questa polemica che trovo appunto desolante. Posso dirle che nell'ultimo giorno di lavori, venerdì 9 agosto, a me era stato chiesto di presiedere l'Aula per questo semplice adempimento. Poi mi è stato comunicato il contrordine, perché avrebbe presieduto il Presidente. Non so se la Boldrini ha ritenuto di utilizzare l'occasione per enfatizzare un tema che le sta a cuore. Poteva farlo anche in altre sedi, ma comunque rientra nelle sue indiscutibili valutazioni che rispetto. Mi preoccupo solo per l'istituzione Camera dei Deputati, che ritengo dovrebbe essere tenuta un po' più al riparo».
Che cosa teme?
«Che della giornata di oggi resti solo la gara tra chi era presente e chi in vacanza. Ma penso che la gente consideri normale che anche i politici prendano un periodo di riposo. Il problema è cosa combiniamo negli altri giorni».
Da vicepresidente, che ci dice delle polemiche sul costo del sito della Camera? Non le sembrano troppi 4 milioni?
«A occhio sì, e ho già convocato per i primi di settembre una serie di audizioni per capire meglio. L'8 agosto sono stato nominato a capo del comitato per la Comunicazione, ho incontrato sia la Boldrini che il segretario generale e nessuno mi ha informato che era stato pubblicato il bando di gara per il sito. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che era stato deciso nella scorsa legislatura. Immagino che la presidente non lo sapesse, ma di certo il segretario generale sì».
A proposito del segretario generale, grazie alle nuove regole sulla «trasparenza» è stato recentemente pubblicato anche il suo stipendio: 400mila euro l'anno.
«Lasciamo perdere. In questa trasparenza ci sono alcune rappresentazioni distorte della realtà: sembra che il segretario generale guadagni quanto un consigliere».
E non è così?
«I dati che sono usciti riguardano i consiglieri con 40 anni di anzianità. Mentre per i vertici è stato fornito il dato di inizio carriera. In realtà questi ultimi guadagnano almeno un terzo in più. Sarebbe giusto dirlo».
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