Se la gente non va al cinema, il cinema va alla gente. E pure ad alta velocità, perché per battere la concorrenza adesso il treno Italo, sulla tratta non-stop Milano-Roma, organizza prime visioni cinematografiche in grande stile. Si comincia con l'ultimo film di e con Sergio Castellitto, Venuto al mondo, dove la stella spagnola Penelope Cruz è alle prese con la guerra in Serbia e si prosegue con Sole dentro di Paolo Bianchini e Una famiglia perfetta di Paolo Genovese.
L'esperimento vede la casa di produzione e distribuzione Medusa al centro di una novità, che potrebbe fare da apripista: del resto, uno dei motivi per cui non si va più in sala, è la scarsa qualità degli ambienti preposti alla cinevisione.
Mentre a bordo di un treno, ad alta velocità laddove è piacevole lasciarsi tutto alle spalle, varie sembrano le opportunità d'un corretto godimento dei film. Otto schermi, piazzati in fondo, in modo da evitare l'andirivieni dei passeggeri; cuffie individuali, per un sonoro live ad alta fedeltà, poltrone comode e non fatiscenti come quelle che spesso accolgono gli spettatori nelle sale cittadine, dovrebbero assicurare una buona performance.
D'altronde i numeri parlano chiaro: nell'anno che sta per finire, si registra un 30 per cento in meno di presenze nelle sale cinematografiche e la stessa Medusa ne ha chiuse a Roma, città del cinema per eccellenza. Prima di tirare le cuoia, insomma, la settima arte s'industria e sbarca sul treno, suo luogo naturale, se vogliamo, perché il primo film che fece capire alla cineindustria quanto importante fosse quella novità, s'intitolava L'arrivée d'un train a la Ciotat: eravamo dalle parti dei fratelli Lumiére e gli spettatori, in sala, si spaventarono molto, vedendo sul telone bianco, in primo piano, il muso di ferro d'una locomotiva a vapore che sembrava arrivare loro addosso.
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