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Il Superbonus ha creato un buco, ma Conte lo difende ancora. "Ha rialzato l'Italia"

Il leader grillino continua a rivendicare i presunti successi di una misura fallimentare. "L'Italia era tornata a correre". Ma la realtà racconta altro, tra frodi, lavori sospesi, prezzi gonfiati e aumento del deficit

Il Superbonus flop, ma Conte lo difende: "Ha rialzato l'Italia"

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Il Superbonus flop, ma Conte lo difende: "Ha rialzato l'Italia"

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Con la loro difesa a oltranza del superbonus, i Cinque Stelle hanno ristrutturato il fortino della loro propaganda. A qualcosa la misura è servita, verrebbe dunque da ironizzare. Ammettere gli effetti deleteri di quella provvedimento sarebbe stato controproducente e così i pentastellati si sono lanciati in una sperticata lode dell'intervento flop, criticato a suo tempo anche da Mario Draghi. "Non siamo d'accordo sulla sua validità", sentenziò l'allora premier a Strasburgo, evidenziando gli effetti distorsivi della manovra sull'economia e sul mercato. Ora che il governo Meloni ha deciso voltare pagina rispetto a quelle controverse agevolazioni, i grillini sono saliti nuovamente sulle barricate nel tentativo di legittimare il provvedimento.

In quest'ottica si possono leggere le odierne e piccatissime dichiarazioni di Giuseppe Conte, scagliatosi contro ministro Giancarlo Giorgetti, reo di aver stroncato la suddetta norma grillina senza giri di parole. "A pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi", aveva affermato l'esponente di governo davanti alla blasonata platea del forum Ambrosetti. Figurarsi: punzecchiato nel vivo, il leader pentastellato ha reagito in modo musclare, sparando a zero sull'esecutivo e lanciando la palla sugli spalti. Per difendere la suddetta misura - bollata da Giorgia Meloni come una "tragedia contabile" - il capo dei 5s l'ha presa alla larghissima, incalzando il governo su tematiche quali la disoccupazione, il costo dei mutui, il carovita, l'immigrazione. Arduo cogliere il nesso logico, ma tant'è.

"Meglio gettare fango sul passato e sul Superbonus, così magari qualche cittadino in buona fede ci casca", ha attaccato Conte, riferendosi chiaramente alle parole di Giorgetti e alla linea di palazzo Chigi. Poi la difesa a tutto campo del controverso provvedimento grillino. "Il Superbonus è una misura che, dati alla mano, ha creato 1 milione di posti di lavoro, un rientro di gettito fiscale per le casse dello Stato e un impatto sulla crescita del Pil che ha fatto scendere il debito pubblico di 10 punti in due anni. Dire che è solo un costo sulle spalle dei cittadini è una menzogna e fa capire quanto il governo Meloni sia del tutto impreparato ad affrontare il tema degli investimenti. Seguono le vecchie e superate logiche dei tagli e dell'austerità", ha argomentato l'ex premier. Nessuna menzione, però, agli aspetti più contestati di quella norma, come il rischio (poi concretizzatosi) di truffe e il fenomeno dei prezzi gonfiati.

Peraltro, intervistato da Class Cnbc, era stato lo stesso Giuseppe Conte a utilizzare giudizi più avveduti su quel provvedimento. "Non ho mai pensato che il Superbonus potesse reggere al 110 per cento. Era la spinta iniziale che era sostenibile e da controllare", aveva affermato. Con una repentina giravolta a tempi record, l'ex premier ci ha però ripensato, smentendo se stesso. Guai ad ammettere le criticità e gli sprechi di denaro prodotti dalla contestata misura: meglio tornare all'attacco del governo in un'eterna logica di contrapposizione. "Oggi lo chiamano 'buco' ma dall'opposizione Fratelli d'Italia chiedeva di estendere e prorogare il Superbonus. La Lega nel 2022 sottolineava che il Superbonus 'ha creato lavoro per imprese, artigiani e operai e valore per le famiglie'. Oggi scopriamo che gli stessi ministri di Governo e le stesse forze politiche che lo difendevano a gran voce hanno il 'mal di pancia' solo a parlare di Superbonus. Non fatevi fregare da queste tattiche da vecchia politica. Il 'mal di pancia' qui lo abbiamo noi", ha lamentato Conte, evitando di ricordare come - già prima delle elezioni - il centrodestra avesse avanzato il tema della sostenibilità della norma per come era stata pensata.

E ora, infatti, è proprio da Fratelli d'Italia che arriva la più dura condanna a quel provvedimento di stampo pentastellato. "Nonostante il debito di 120 miliardi di euro che graverà per anni su tutti gli italiani, le molteplici frodi già accertate, le infiltrazioni di organizzazioni criminali e i tanti lavori sospesi per carenze progettuali e per mancanza di adeguate professionalità, ci sono ancora forze politiche che pensano di poter illudere gli italiani con la farsa del superbonus", ha sottolineato il deputato meloniano Luca Sbardella. A sentire Giuseppe Conte, invece, sembra di vivere su un altro pianeta.

Secondo il leader grillino, grazie a quel rilancio dell'edizia l'Italia si era rialzata ed "era tornata a correre". Sì, verso il burrone del deficit, ma questi sono dettagli

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