Tagli delle Province, si parte Stretta su motorini e minicar

RomaVia libera alle Città metropolitane al posto delle Province e patente a punti e ritiro della licenza anche per le «macchinette» e i motorini.
Le Province in realtà al momento restano ma verranno progressivamente svuotate dei loro poteri che passeranno in gran parte alle Città metropolitane. Il governo come promesso ha compiuto il primo passo verso l'abolizione delle Province che per essere cancellate in modo definitivo dovranno attendere la riforma della Costituzione. L'esecutivo punta ad approvare la riforma entro la fine dell'anno e prevede che ne deriverà un risparmio di circa un miliardo di euro in due anni. Un passo non indolore che ha immediatamente provocato la protesta dell'Upi, l'Unione delle Province d'Italia, che accusa l'esecutivo di non aver voluto puntare alla riduzione delle sedi statali (uffici distaccati di ministeri e prefetture) dalla quale, dicono, si sarebbe potuto avere un risparmio maggiore. Per ora il provvedimento ha avuto l'approvazione del consiglio dei ministri poi dovrà passare al vaglio della Conferenza Unificata e tornare al Cdm. Il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio auspica che «non si proceda al rinnovo delle elezioni nel 2014». Dunque dopo il marzo 2014 si bloccheranno tutte le assunzioni e si ridurranno le funzioni che passeranno a Comuni e Regioni. «Il ddl sul riordino degli enti locali vuole semplificare prevedendo due soli livelli di governo - spiega Delrio - Ai comuni andranno tutte le funzioni amministrative e alle regioni quelle pianificatorie. Tra le due ci sarà l'organizzazione delle aree vaste ovvero le città metropolitane la cui riforma si aspetta da 30 anni. Queste ultime avranno funzioni determinanti sullo sviluppo strategico dei territori, reti di comunicazione e sull'attrazione degli investimenti». Delrio ipotizza per le città metropolitane «una potenziale elezione diretta dal 2017». In questo modo verrà azzerata tutta la classe politica intermedia di assessori, giunte e consiglieri provinciali ma, precisa Delrio, non si azzera la democrazia «perché la gestione delle aree metropolitane potrà essere fatta da comunità e collegi dei sindaci». Alle province però resterà affidata la riscossione delle imposte fino alla riforma della finanza locale.
Nello stesso Cdm il governo ha deciso di mettere mano anche al Codice della strada e su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha approvato un ddl che affida al governo la delega per la riforma. «Il Codice della Strada ha 240 articoli e dal '90 ad oggi ha subito oltre 70 interventi - spiega Lupi - Ha bisogno di una razionalizzazione e di una manutenzione normativa».
È il premier Enrico Letta a spiegare quale sia l'obbiettivo principale della riforma. «Vogliamo tutelare gli utenti deboli della strada in particolare i ciclisti - puntualizza Letta - Prevediamo anche un intervento sui quadricicli leggeri usati da ragazzi non sempre bravissimi a guidare e non sempre pienamente consapevoli dei rischi».
Le patenti per i motorini e le minicar verranno equiparate in quanto a sanzioni e ritiro alle patenti degli adulti. Dunque potranno essere sospese ed eventualmente ritirate per le violazioni del codice. Lupi inoltre ha annunciato di voler intervenire «sulla progettazione, la manutenzione e la segnaletica in modo da tutelare ciclisti e motociclisti».

Tra gli interventi ritenuti più urgenti quello sui guard rail che, dice il ministro Lupi, «andranno ripensati nella forma, sia quelli in cemento sia quelli in ferro spesso causa di lesioni gravissime per chi è alla guida di due ruote». Infine una buona notizia per i multati. Lupi intende eliminare il raddoppio della multa in caso di respingimento del ricorso al prefetto. Cosa che non accade se si ricorre invece al giudice di pace.

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