Tagli alla sanità, caos sui numeri

Delrio minimizza: "I tagli saranno meno del previsto". Ma Errani avverte: "Con i tagli, aumenteremo le tasse"

Tagli alla sanità, caos sui numeri

Non c'è ancora l'ufficialità (ci sarà oggi dopo il Consiglio dei ministri), ma i numeri che circolano in merito ai tagli sulla sanità hanno già destato numerose polemiche. "Stiamo lavorando alacremente, ma ancora non abbiamo trovato la quadra. Comunque i tagli saranno meno del previsto", ha provato a minimizzare il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio. Al momento si parla di una sforbiciata di 500 milioni nel 2014, poi 1,04 e 1,11 miliardi nei due anni successivi: 2,65 miliardi di euro in totale. A questa cifra andrebbero aggiunto altri due miliardi riguardanti il ticket sanitario, nel caso venisse cancellato. A tal proposito, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha lanciato l'allarme: "Nel caso di tagli noi reagiremo e porremo il problema al governo, anche perché a fronte di una mancata entrata di una situazione che può portare diverse regioni al default scatterebbero automaticamente le tasse. Ho visto in queste ore dichiarazioni che giudico importanti e positive, e cioè che non ci saranno tagli ulteriori per la sanità. Ho visto anche il ministro della Salute che in questo senso ha detto cose importanti, se davvero sarà così è un fatto positivo. La sanità è un comparto della spesa pubblica che ha dato in questi anni un contributo enorme alla riduzione della spesa". Anche il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, ha provato a spegnere il fuoco della polemica: "Che il governo possa tagliare i fondi per la Sanità di quattro miliardi e oltre mi pare che sia un’esagerazione. Tagli di spesa comunque vanno fatti. Il problema è fare in modo che siano tagli di spesa improduttiva", ha detto il ministro a La telefonata di Belpietro, su Canale 5.

Anche Federfarma, la Federazione che rappresenta le farmacie private, avvisa il governo: "Ulteriori tagli alla spesa farmaceutica convenzionata con il Ssn, in questi anni oggetto di ripetute e pesanti misure di contenimento, sarebbero sconsiderati e insostenibili e finirebbero per privare i cittadini di un servizio essenziale qual è l’erogazione dei medicinali da parte delle farmacie".

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