
A volte serve prendere lezioni dall'avversario. Leggete cosa scriveva nel 1985 Piergiorgio Bellocchio, intellettuale della sinistra extraparlamentare e primo direttore del quotidiano Lotta Continua: «La formula del tanto peggio, tanto meglio non mi ha mai sedotto, ma un suo uso tattico, limitato, e senza spargimenti di sangue, mi sembra in certi casi molto opportuna. Gli errori del nemico vanno incoraggiati. Non resistete al male. Perché non nutrire qualche speranza in un collasso di indigestione da successo? Lungo sarebbe l'elenco di patacche scambiate per oro».
Tesi interessante che vale la pena di applicare in queste ore e limitarsi di conseguenza a una pacata indignazione rispetto a ciò che sta succedendo nel variegato mondo della sinistra. Tanto meglio quindi, perché porterà al tanto peggio per loro, che il Parlamento europeo abbia bocciato, grazie alla compattezza della sinistra, la richiesta di arresto per Ilaria Salis salvandola dal carcere che la attendeva in Ungheria in quanto presunta terrorista; tanto meglio che alla lettura del risultato della votazione la signora, dopo aver supplicato il soccorso delle destre per «principi umanitari», abbia alzato il pugno chiuso e brindato all'antifascismo; tanto meglio che il sindaco Pd di Bologna, Francesco Lepore, abbia concesso la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, l'attivista pro Hamas negazionista del 7 ottobre e sbeffeggiatrice della senatrice Liliana Segre; tanto meglio che la sinistra non prenda distanze nette, sul modello a lei caro dei «compagni che sbagliano» dai delinquenti che in nome loro sfasciano le città e menano i poliziotti.
Tanto meglio, già.
Perché queste sono tutte cose che stanno dilaniando del tutto il già farraginoso Pd e il suo rapporto con gli alleati; tanto meglio perché non pochi dei loro potenziali elettori come si è dimostrato nelle elezioni nelle Marche e in Calabria fuggono dalle urne impauriti all'idea di finire nelle mani di antisemiti violenti e amici di terroristi. Tanto meglio perché la favola dell'alternativa democratica al governo Meloni cozza con la realtà dei fatti. Come sosteneva Bellocchio «gli errori del nemico vanno incoraggiati».