Tigri, rinoceronti e pangolini uccisi per una notte di sesso

Animali a rischio estinzione usati come afrodisiaci da cinesi, laotiani e indonesiani

Tigri, rinoceronti e pangolini uccisi per una notte di sesso

Per un'erezione sacrificherebbero anche l'ultimo esemplare di monumento vivente che la natura ci ha dato nei millenni. Sono cinesi, laotiani e indonesiani. Ossessionati dalla ricerca dell'amplesso prodigioso, da secoli rischiano di estinguere decine di specie animali e ne costringono altre a vivere o morire con modalità che evitiamo, per rispetto alla sensibilità del lettore, di descrivere nei dettagli.

Pochi giorni fa, una barca di pescatori cinesi si arena in un parco marino delle Filippine. Nel manovrare per disincagliare lo scafo i 12 pescatori a bordo dell'imbarcazione Min Long Yu vanno a speronare la barriera corallina che circonda l'atollo di Tubbataha, distruggendone una parte. L'atollo danneggiato dallo scafo cinese è dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
Tra le autorità che salgono a bordo della Min Long Yu c'è anche un rappresentante del WWF filippino. Agli occhi degli ispettori non possono certo sfuggire 400 grandi casse non dichiarate sui documenti in possesso del capitano cinese. Quando le aprono non credono ai loro occhi. Tonnellate di pangolini parte interi, parte fatti a pezzi o privati delle scaglie e trasformati in filetti di carne congelata.

Il pangolino è una splendida creatura, una specie di «pigna» vagante, più o meno delle dimensioni di un tasso. Vengono anche chiamati formichieri squamosi, perché assomigliano al più famoso cacciatore di formiche, ma sono ricoperti da squame embricate quasi su tutto il corpo. Del tutto innocui, quando si sentono in pericolo si lasciano andare su un fianco e si appallottolano come fa il riccio. Vivono in Asia e in Africa cibandosi di insetti e le specie sudanese e cinese sono in pericolo di sopravvivenza.

I pangolini vengono cacciati per la loro carne e per gli impieghi nella famosa medicina alternativa millenaria cinese, quella che sta riducendo in via d'estinzione numerose specie animali. Le scaglie del pangolino sono ridotte in polvere e usate in parte come afrodisiaco e in parte per curare vari malanni, come le mestruazioni dolorose, i problemi della circolazione sanguigna (specie durante l'allattamento), la ritenzione idrica e l'artrosi. I cinesi considerano la sua carne una prelibatezza che non ha prezzo. Il Guardian è riuscito a intervistare un cuoco cinese che ha chiarito come vengono cucinati. Mantenuti in una gabbia, quando arriva l'ordinazione vengono uccisi, bolliti per togliere le scaglie e ridotti in brasati. Il cliente, finito il pranzo, si porta a casa il sangue che fa miracoli ovviamente.

È di pochi giorni fa la notizia che l'ultimo rinoceronte del Mozambico è stato ucciso dai bracconieri. Il suo corno sarà ora in viaggio verso il triangolo Cina, Laos, Indonesia dove è usato, prima di tutto, come afrodisiaco e poi per le più diverse malattie, dal cancro alla possessione demoniaca.

La medicina tradizionale cinese usa quasi tutti gli animali e le loro parti e più sono rari meglio fanno alla salute, specie quella sotto le mutande. Provate a scommettere a cosa potrà mai servire il pene della tigre, mangiato con il riso o gli involtini primavera. Esatto, ci avete preso in pieno! Cura la disfunzione erettile ed è un potente afrodisiaco. Chi se ne frega se poi le tigri, le vedremo solo nei documentari?

Avete problemi di fegato? Ma ci sono gli Orsi dal collare relegati in apposite fattorie dove gli viene estratta la bile con una canna metallica piantata nella cistifellea per tutta una vita di agonia e torture atroci. Anche 30 anni.

Lucertole, serpenti, carapaci di tartarughe, penne di uccelli esotici, tutto

serve ai cinesi per guarire o regalare un momento di paradiso a donne in fregola.

Naturalmente in Cina, Vietnam e Laos non esiste più un solo pangolino. Però si sente il profumo dei petali e il mugolio di piacere nelle alcove.

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