Tovaglia di carta e sermone: Fassina apparecchia da solo

Il viceministro all'Economia e Finanze Stefano Fassina, nella tana del lupo. Martedì sera ha partecipato alla Festa del Partito democratico di Firenze. Un bel discorsone lungo lungo, tanti temi toccati, a casa di Matteo Renzi, uno che proprio tanto simpatico non gli sta. Ma prima di salire sul palco una bella cenetta, preparata dalle manine sapienti dei compagni locali. Un'accoglienza così così, visto che gli amici fiorentini non hanno fatto trovare al viceministro nemmeno la tavola apparecchiata, tanto che lui stesso si è dovuto arrangiare insieme al cameriere, stendendo la tovaglia di carta (nella foto). Dopo cena, il sermone. Molto incentrato sul sindaco della città.

«Quando c'è chiarezza è meglio e ci sarà chiarezza quando Matteo Renzi deciderà di rendere note le sue intenzioni. Quando faremo l'assemblea nazionale il quadro sarà chiaro e ci saranno tutte le condizioni per sciogliere le riserve». Poi ha parlato di governo, di decadenza, di Pdl e di Mps. Ma Renzi resta il suo piatto fisso.

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