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“Le tradizioni possono cambiare”. Il solito refrain della sinistra sul Natale

La propaganda Lgbtq e pro-migranti della sinistra fa leva sulle tradizioni di Natale per cercare quella visibilità che non avrebbe in altro modo

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"Il bello delle tradizioni... è che possono cambiare! Buone feste". Una rappresentazione a quattro quadranti, dove una è la Sacra famiglia nella sua composizione originale, la Natività del Bambin Gesù diventa un quadro Lgtbq con due Madonne, due San Giuseppe e la Madonna nera da sola con bambino di colore. L'ennesima provocazione alla famiglia tradizionale arriva da Più Europa, che su X ha pensato bene di fare gli auguri di Natale in modo "originale", che però originale non è. Probabilmente il piccolo partito di Riccardo Magi non sa come fare per far parlare di sé, relegato ai margini della politica che conta, e cerca attenzioni prendendo spunto dai classici del cinema. Come novelli "Ecce Bombo", chissà per quanto tempo hanno studiato, ragionato e pensato per partorire l'ennesimo guanto di sfida ai cattolici.

Quel che risulta distonico nella solita propaganda di sinistra è la pretesa di chiedere rispetto, di accusare e di puntare il dito, agendo però in totale spregio delle tradizioni altrui. E ha ragione chi oggi, per difendere queste provocazioni, parla di Italia come Paese laico, che però non vuol dire né ateo e né agnostico. Ed ecco che la solita propaganda risulta ridicola e sa di stantio: prendere di mira il Natale per fare politica è un trucco vecchio come il mondo.

Che ha esaurito il suo effetto già da tempo.

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