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Le trame del consulente Usa: un dossier anti Cav per Renzi

Il consigliere americano in odor di Cia Ledeen starebbe lavorando per ostacolare il leader azzurro

Le trame del consulente Usa: un dossier anti Cav per Renzi

Forse non sono solo dritte su Russia, Medio Oriente e, ovviamente, gli Usa, quelle che il neocon Michael Ledeen elargisce al premier Matteo Renzi, con il quale è amico da una decina d'anni. Secondo alcuni bene informati, tra i consigli potrebbe esserci anche un dossier incentrato su Silvio Berlusconi, magari per tentare di spingere il leader di Fi a non mettere il bastone tra le ruote dell'ex sindaco di Firenze. In fondo, il grafico della carriera del «misterioso» consigliere a stelle e strisce per la politica estera del primo ministro italiano è decisamente articolato, affonda le radici nel passato del nostro Paese e non è esente da «contiguità» con ambienti chiaroscuri di intelligence. Ledeen ha interessi in Italia da decenni, è già stato coinvolto in passato in gran parte dei misteri nostrani, da «esperto» in aiuto di Cossiga al tempo del sequestro Moro a consulente - o agente, nome in codice Z3, secondo il faccendiere Francesco Pazienza - del Sismi, al quale avrebbe anche venduto dei «corsi» antiterrorismo. Amico di Cossiga, amico di Craxi, Ledeen viene bollato come «indesiderato» a metà anni '80 dall'ex numero uno del Sismi, Fulvio Martini, che accenna a suoi legami con la Cia. Torna in Italia come opinionista dopo Tangentopoli. All'American Enterprise Institute di Washington, think tank neocon del quale Ledeen è un importante esponente, sfilano tanti politici italiani. Ci vanno l'allora radicale Daniele Capezzone, l'ex leader di An Gianfranco Fini e anche Antonio Di Pietro, appena tolta la toga e prima di buttarsi in politica, è ospite di Mike Ledeen.

Curiosamente, a settembre del 2012, il rapporto tra l'ex pm di Mani Pulite e l'ideologo neocon viene rispolverato da un appunto dell'ex leader socialista Bettino Craxi, scritto a marzo del 1999 e divulgato dalla figlia, Stefania, due anni fa. «Non ho mai detto che Di Pietro è stato addestrato dalla Cia - scrive Craxi - né credo che questo sia mai avvenuto. Ciò che si può onestamente dire è che la sua azione nel corso delle sue inchieste e delle sue attività di presentazione internazionale è stata fortemente sostenuta dal governo americano. Di certo, in alcuni dei suoi viaggi negli Usa, secondo notizie riportate dalla stampa, Di Pietro apparve accompagnato da un personaggio notoriamente legato agli ambienti informativi Usa (Cia)».

Quel personaggio, spiegava Stefania a Panorama, era uno «che mio padre conosceva bene: Michael Ledeen, che scendeva all'hotel Raphael e fu la persona, che, su indicazione dell'ambasciata Usa, tradusse la telefonata tra Craxi e Reagan la notte di Signonella». Ledeen in passato ha spesso «difeso» Berlusconi, mentre seguiva con discrezione la crescita politica di Renzi. Del quale, adesso, è diventato consigliere.

E come già accaduto con Craxi, gli interessi di Mike, adesso, sembrano cambiati.

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