Trasparenza M5S: un'adunata segreta

RomaGrillo blinda i «grillini» in un conclave segreto a San Giovanni e, per non farne cicale pronte a dissipare il patrimonio di consenso conquistato una settimana fa, si scaglia sul suo blog contro l'articolo 67 della Costituzione, che per lui «legittima i voltagabbana». Un punto in chiaro conflitto, secondo l'ex comico, con il vincolo di mandato che i neoparlamentari a Cinque stelle hanno comunque sottoscritto prima di candidarsi.
Mentre Bersani e il Pd proseguono a interrogarsi sulla possibilità di dipanare la matassa dell'ingovernabilità guardando speranzosi proprio verso la costellazione grillina, gli eletti del M5S arrivano dunque alla spicciolata all'hotel Saint John di Roma, zona San Giovanni, dove una saletta zeppa di sedie in circolo è il luogo deputato a conoscersi, a «fare squadra», per i neo «cittadini», visto che dovranno rifiutare l'appellativo di «onorevoli». E mentre Roma è scaldata da un sole primaverile, i futuri deputati e senatori dribblano i giornalisti assiepati nella stretta strada su cui affaccia l'albergo e spariscono nel palazzo, lontani dalle telecamere che aspettano invano l'arrivo del «grande capo» Beppe, segnalato in partenza nel pomeriggio dalla villa toscana dove ha trascorso il fine settimana.
Di certo il primo meet up tra parlamentari è meno «on line» del solito. Stavolta non ci sono dirette dei lavori né aggiornamenti in real time. L'incontro è off-limits per tutti gli altri, compresi gli iscritti al Movimento, però il neosenatore Vito Crimi spiega che tanto «non stiamo prendendo decisioni per il Paese»: «Questa - concede ai cronisti - è una riunione esclusivamente organizzativa, un incontro tra eletti per discutere e decidere le strategie di comunicazione e decisione, e oggi da qui non uscirà nessun tipo di comunicazione». E né Grillo né il suo «guru» Casaleggio, spiega Crimi, sono presenti all'incontro: arriveranno solo oggi per decidere sia i dettagli sull'organizzazione dei forum tematici che le strategie di comunicazione esterna. Alle prese con l'attenzione dei media, i parlamentari non riescono però a chiudere ogni spiraglio. Trapela qualcosa. La decisione - in perfetto stile M5S - che deputati e senatori potranno scambiarsi virtualmente pareri e informazioni su un gruppo dedicato su «Google Groups», per esempio. E un paio di frasi degli «eletti». «I giornalisti? Prendeteli per il cu... come ho fatto io oggi, divertitevi», spiega un neoparlamentare che sembra ispirarsi al suo leader. Un altro riassume così l'avventura che li aspetta: «Tra dieci giorni siamo nel Grande fratello, vivremo cinque anni tutti assieme, nasceranno odi e amori».
Ma mentre i suoi parlamentari fanno amicizia, Grillo non sta con le mani in mano. Parte lancia in resta all'attacco della Costituzione, violando un altro tabù del centrosinistra. L'ex comico se la prende con l'articolo 67, che autorizza i parlamentari a esercitare le proprie funzioni «senza vincolo di mandato». Sotto il titolo «Circonvenzione di elettore», Grillo spiega che «dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione», mentre l'eletto «può fare, usando un eufemismo, il ca... che gli pare senza rispondere a nessuno». Sembra una risposta esplicita a quanti paventano - quando non auspicano - che una parte più o meno consistente dei 163 parlamentari a Cinque Stelle cambi firmamento una volta occupato lo scranno, ma anche una dichiarazione di intenti sulla «fedeltà alla linea», ovviamente dettata da lui. Di certo, l'idea della libertà dai vincoli dei suoi eletti, al leader non piace: «Per cinque anni - ringhia Grillo sul web - il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali».

Il messaggio - chiaro quanto, come al solito, controverso - lo precede nell'arrivo a Roma, dopo aver concesso ai giornalisti italiani davanti alla villa solo due pugni chiusi. Alzati verso quel cielo dove tra pochi giorni passerà Panstarrs, la prima delle quattro comete «annunciate» dagli astrofisici per il 2013. Ma Grillo le sue stelle le vuole fisse.

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