Maledizione Mps: suicida manager

Il direttore della comunicazione, David Rossi, si getta nel vuoto dalla finestra del suo ufficio a Siena. Non era indagato

Maledizione Mps: suicida manager

Roma - È la prima vera vittima dell'inchiesta su Mps. David Rossi, capo dell'area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, si è ucciso ieri sera verso le 20.40, buttandosi dalla finestra del suo ufficio, nella storica sede della banca, a Rocca Salimbeni, e cadendo nel cortile interno dell'antico palazzo. Pochi minuti dopo è intervenuto il 118, ma ormai non c'era più nulla da fare. La polizia, nel cestino del suo ufficio, ha trovato un foglio accartocciato con queste parole: «Ho fatto una cavolata». Il pc era ancora acceso, la porta aperta, la giacca sulla sedia e il tavolo pieno di carte.

Rossi era considerato il braccio destro dell'ex presidente Giuseppe Mussari, che lo volle con sé dopo averlo avuto al fianco anche nella Fondazione Mps, che lo stesso Mussari aveva presieduto. L'uomo di fiducia del vecchio vertice era rimasto nell'istituto di credito dopo l'addio dell'ex numero uno, e aveva continuato a recarsi in ufficio anche in seguito alla perquisizione subita lo scorso 19 febbraio. Quel giorno, a inchiesta già deflagrata, gli uomini della Gdf avevano fatto visita alle abitazioni dello stesso Mussari e dell'ex dg Antonio Vigni. Ma avevano bussato anche alla porta di Rossi, setacciando casa sua e il suo ufficio a Rocca Salimbeni. Lo stesso dal quale ieri ha deciso di gettarsi nel vuoto togliendosi la vita. L'ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, di cui era stato portavoce, parla di «dramma annunciato»: «Abbiamo lavorato tanto insieme, era un ragazzo per bene, un intellettuale, non un uomo di banca. Non so che cosa ci sia sotto ma è un atto di grandissima violenza perché con violenza è stato gestito il potere in quella banca».

La procura aveva fatto sapere che il manager, fino all'ultimo responsabile del marketing e della comunicazione del gruppo, non era indagato, ma solo persona informata sui fatti. Ma il coinvolgimento nelle indagini, anche se le attenzioni della giustizia puntavano sui veri responsabili della gestione della banca negli scorsi anni, lo ha sconvolto fino al punto da spingerlo al suicidio. Nella caccia alle streghe seguita alla discovery dell'indagine sul vecchio management, Rossi non ha evidentemente resistito alla pressione. A differenza di Mussari e di Vigni, Rossi era rimasto finora immacolato. Anche nella prima inchiesta che aveva visto Mussari indagato, quella sull'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano, Rossi c'era finito solamente di striscio, indirettamente, e sempre in quanto uomo di fiducia dell'ex «capo». Tracciando una e-mail tra i due, gli inquirenti s'erano accorti che dal pc di Mussari erano spariti i messaggi tra giugno e ottobre del 2007, nel periodo caldo dell'acquisizione di Antonveneta. Sposato, due figli, 51 anni, laureato in storia dell'arte, legatissimo alla «sua» Siena (contradaiolo della Lupa, tifoso delle squadre di calcio e di basket), David Rossi due anni fa era stato nominato vicepresidente del Centro d'arte e cultura di Palazzo Te, a Mantova.

Il primo e a lungo unico commento politico sul dramma arriva da Daniela Santanchè (Pdl) che si dice «sconvolta»: «Quando le persone perbene finiscono nel tritacarne della magistratura succedono queste disgrazie. Se esiste una giustizia qualcuno ne deve rispondere».

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