Lipari conta i danni dopo il violentissimo nubifragio che si è abbattuto sabato pomeriggio sull'arcipelago messinese delle Eolie. È stata proprio la maggiore delle isole eoliane a subire i danni maggiori con diversi allagamenti, anche a causa dello straripamento del torrente Canneto, che ingrossato dalle piogge, ha travolto auto e motorini. I danni ammontano a circa 30 milioni di euro secondo le prime stime e l'isola ha chiesto la calamità naturale.
La causa che ha provocato la piena del fiume è stata la discarica abusiva di materiale da risulta che viene utilizzata da trent'anni nel costone di Annunziata. Tutto il dirupo, sospinto dalle fittissime piogge, è crollato e lungo il torrente di Valle, oggi strada e centro abitato, ha trascinato di tutto. Il fiume ha allagato la scuola media tanto che il preside Renato Candia è stato costretto a far evacuare il piano terra e a trasferire i 200 ragazzi in sicurezza al primo piano. L'acqua ha invaso le vie principali. Stessa situazione nelle località circostanti, come Ponte, Aurora, Cannetto, Calandra, dove è stato un disastro. La montagna di detriti di pomice si è riversata nella strada e un bus e diverse auto sono state quasi sommerse.
Gli isolani sono rimasti «sequestrati» in casa per alcune ore. Il sindaco ha avuto parole di elogio per la forestale, i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i volontari della protezione civile, gli operai comunali e le ditte locali che si sono prodigate con ruspe e mezzi meccanici riuscendo a tempo di record a bonificare e ripulire le vie principali.
All'opera con scope e pale anche tanti abitanti, turisti e villeggianti.
A Lipari nessun ricorda un alluvione così devastante in tempi recenti. L'ultima risale al 1860. «E meno male che è durata solo due ore, perché sarebbe stata la fine», hanno detto alcuni anziani.
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