Una lunga camminata sotto il solleone, con oltre 30 gradi, e un bambino di undici anni che muore di arresto cardiaco. È la cruda cronaca di quel che è successo ieri sul monte Calvana, nei dintorni di Prato. Ed è una cronaca che getta unombra di piombo su chi aveva la responsabilità della piccola vittima e dei 70 bambini del gruppo condotto in una gita forse troppo dura. Ma è presto per trarre conclusioni
La tragica storia che si è consumata ieri vicino a Prato lascia tutti con lamaro in bocca. Eppure doveva essere una gita come tante altre, organizzata sul monte Calvana, organizzata dalloratorio della parrocchia di San Martino a Paperino, frazione di Prato. Il parroco, Don Carlo Gestri, stimato e rispettato dai parrocchiani, era in capo al gruppo di ragazzi tra gli otto e i sedici anni. Con lui diversi educatori che, a detta dei genitori «Sono attentissimi - spiega Stefania - e se qualcosa è andato storto non è colpa loro». Ma qui cè scappato il morto. Un bambino di soli undici anni, Franco Lori, che si è accasciato come un sacco vuoto dopo aver marciato per chilometri sotto un sole cocente. Un compagno di Franco racconta: «Lui non se la sentiva di continuare, però bisognava continuare. E a un certo punto è svenuto». Mentre una bambina di dieci anni soccorsa con lelicottero ricorda: «Stavamo camminando da un po. Eravamo quasi in vetta quando ci hanno detto che un bambino si era sentito male. Mi sono voltata e lo stavano soccorrendo. Avevamo caldo ed ero stanca - aggiunge - ma eravamo tranquilli. È una gita che facciamo ogni anno ed è sempre stato divertente». Questanno il divertimento è però finito in disperazione. Lundicenne è infatti deceduto allospedale fiorentino di Careggi, dove il piccolo era stato portato durgenza in codice rosso con leliambulanza Pegaso. Gli altri bambini li hanno soccorsi con gli elicotteri. Erano disidratati e stremati perché hanno percorso un lungo sentiero di montagna sotto il sole. Il malore collettivo è avvenuto prima della sosta per il pranzo.
E i sanitari del 118 sono arrivati a piedi sul posto assieme ai pompieri del comando di Prato. I vigili del fuoco che hanno prestato soccorso ai ragazzi si sono mossi da terra e con un elicottero arrivato dal comando provinciale di Bologna. «I bambini, spiega il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo, sono stati controllati da tre medici e tre infermieri. Stanno bene - ha detto - però hanno sofferto caldo e sete». Fuori dal comando dei vigili del fuoco i bambini sono stati recuperati alla spicciolata dai rispettivi genitori. Forse hanno egoisticamente ringraziato il cielo che sia finita bene per i propri figli. Che sono ritornati a casa senza sapere che un loro compagno di viaggio è morto. Come e perché si capirà nei prossimi giorni. Ci sono molti punti dubbi da chiarire. Per esempio: caldo e sete possono stroncare una vita così giovane e dunque forte? Uberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), lo esclude. «È difficile che il movimento e lesercizio fisico - dice - che sono salutari, possano aver fatto star male così tanti bambini, e addirittura averne ucciso uno. Sarei molto cauto nel creare un nesso causa-effetto tra sforzo fisico e morte. Il fatto che siano stati male anche altri bambini potrebbe far pensare anche ad una tossinfezione». Lesperto però adombra un sospetto: «Certo, se si è fatto camminare questi bambini ininterrottamente sotto il sole, senza farli bere, è diverso, ma qui si chiamano in causa responsabilità penali». Ed è quello che probabilmente succederà da oggi quando i genitori del bambino vorranno sapere il perché non hanno più un figlio da crescere. Forse solo loro sanno se Franco era affetto da qualche patologia. Ma il padre non dipana i dubbi. Tra le lacrime riesce a solo a dire: «Non mi interessa parlare coi medici né sapere cosè successo esattamente». E il dubbio che possa avere avuto qualche patologia rimane. Ugazio spiega che «Ci sono malattie che con il sole, il caldo e lo sforzo fisico possono peggiorare come cardiopatie congenite o la fibrosi cistica, ma il movimento fisico in se stesso non uccide». E neppure alla Procura di Prato escludono alcuna ipotesi.
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