
“Sul vertice di ieri tra Trump e Putin i toni trionfalistici del governo sono fuori posto". Elly Schlein, pur di attaccare Giorgia Meloni, si appiglia persino all'incontro in Alaska tra il presidente degli Usa e il presidente russo.
La narrazione della segretaria del Pd è chiara: far passare come fallimentare il vertice a causa dell'assenza dell'Ucraina e dell'Unione Europea. Secondo Schlein, "Trump non ha ottenuto nulla da Putin, se non di riabilitarlo accogliendolo con tutti gli onori sul tappeto rosso. Non hanno raggiunto alcun accordo sul cessate il fuoco, anzi, è stato tolto dal tavolo". E ancora: "Non si può negoziare una pace giusta senza che a quel tavolo ci siano anche l’Ucraina e l’Unione europea perché - spiega - nessuno deve trattare sulle condizioni e i territori al posto del Paese che è stato ingiustamente invaso". La segretaria dem chiede una "pace vera, giusta e duratura" e perciò si rivolge all'Ue e agli Usa ponendo l'accento sulle "garanzie di sicurezza da fornire all’Ucraina". Schlein chiede, inoltre, che l'Unione parli "con una voce sola e compatta" per riaffermare "i principi del multilateralismo e del diritto internazionale". La segretaria del Pd, infine, ammonisce: "Quello che non serve è invece ammiccare con reverenza alla scorciatoia della trattativa bilaterale tra due protagonisti che in fondo pensano di sostituire la legge del più forte al diritto internazionale”.
Ma gli attacchi arrivano anche da altri esponenti del Pd. "Il vertice svolto tra Trump e Putin si è concluso per ora con un nulla di fatto. Solo tappeti rossi stesi a Putin ma nessun risultato concreto, a partire dal cessate il fuoco, premessa indispensabile per un negoziato diplomatico vero", dice il deputato Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Unione Europea. Che, poi, avverte: "Senza la presenza dell'Ucraina e senza un protagonismo dell'UE al tavolo non è immaginabile alcuna soluzione reale per una pace giusta, sicura e duratura". E conclude: "Ora più che mai è necessario che l'UE assuma un ruolo diplomatico autorevole per continuare a sostenere al meglio l'Ucraina, per definire insieme agli USA tutte le garanzie di sicurezza necessarie da fornire a Kiev, e per riaffermare i valori dei diritto internazionale e del multilateralismo". Sulla stessa lunghezza d'onda si schiera Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, che, intervenendo a Filo Diretto su Rai News 24, dichiara: "La non volontà di raggiungere un accordo era stata prepotentemente annunciata dai droni russi che stanotte durante i colloqui in Alaska, colpivano le città ucraine. Non basta stendere tappeti rossi per ottenere la pace". E aggiunge: "Impressiona, invece, l'atteggiamento di quella che abbiamo sempre considerato la più grande democrazia del mondo, ridotta a un servilismo deferente nei confronti di un dittatore criminale e addirittura a ricevere lezioni di democrazia sull'esito di presunte elezioni truccate". Picierno rilancia la difesa comune europea, necessaria per non dover "continuare ad appaltarla agli Stati Uniti come avvenuto troppo a lungo". Ma non solo. L'Ue deve "mettere l'Ucraina nelle condizioni di potersi difendere fino in fondo". Il vicepresidente del Parlamento europeo, poi, conclude: "Se l'Europa saprà parlare il linguaggio della reazione, questa crisi potrà diventare almeno un'occasione utile a svegliarla.
Se invece continueremo a perdere tempo, e a non voler vedere quello che sta accadendo, sarà un altro passo verso la sconfitta del multilateralismo e al ritorno inevitabile della divisione del mondo per sfere di influenza, tra autocrati e dittatori che si riconoscono, si legittimano reciprocamente e parlano lo stesso linguaggio".