Ultima beffa, Cinque Stelle sui banchi della Dc

Iniziano i traslochi a Montecitorio: ai 109 deputati servono uffici e sale riunioni. Il risiko di Palazzo per dare casa al M5S

Ultima beffa, Cinque Stelle sui banchi della Dc

Antonio Di Pietro aveva la vista più spettacolare. Una terrazza aerea su Roma, un panorama da mongolfiera che abbraccia il centro più bello del mondo dall'altare della patria al Quirinale. Ieri all'Italia dei Valori c'era aria di chiusura per liquidazione. Come a Futuro e Libertà e all'Udc. Il terremoto alla Camera sarà anche logistico. Lo tsunami di Grillo elimina gruppi vecchi e pretende spazio. Già da queste ore si sta iniziando a ragionare a Montecitorio su dove collocare i nuovi venuti. Il plotone grillino sarà composto da centonove deputati, e con questo numero avranno diritto come minimo a un vicepresidente, a un Questore, a un'importante presidenza di commissione. A finanziamenti milionari ogni anno. Ma soprattutto i grillodeputati dovranno essere inseriti nell'emiciclo dell'Aula e nel Palazzo dei gruppi, per avere stanze idonee e una sala riunioni.

L'ipotesi che il Movimento Cinque Stelle vada ad occupare la parte più a sinistra dell'emiciclo viene definita dagli addetti ai lavori «impossibile». Dal Pci prima ai Ds poi, fino ad arrivare al Pd, storicamente gli scranni sacri degli ex comunisti non si toccano. Posto che i 18 deputati della Lega verranno inseriti proprio al fianco del Pdl, e che parte del centro, fisicamente più tendente a destra, sarà occupato da Monti, i grillini saranno con alte probabilità collocati proprio accanto all'odiato professore, stretto tra il Pd e Scelta Civica. L'ironia sarà che il nuovo partito occuperà proprio il centro dell'aula. Fisicamente il M5s sarà la nuova Democrazia Cristiana, che Grillo lo voglia o meno.

E veniamo agli uffici. Dal palazzo dei gruppi e dal palazzo demaniale, trapelava ieri che né il Pd né il Pdl cambieranno sistemazione. Neanche a parlarne i Democratici, che rivendicano al terzo piano del Palazzo dei gruppi l'intoccabile sala Berlinguer, e al piano superiore pure la sala Aldo Moro. Ci sono anche i deputati di Monti da sistemare: potrebbero prendere l'attuale piano dell'Udc, quinto bis, con tanto di sala De Gasperi. I centristi, che conterebbero solo 8 deputati, non potrebbero formare un gruppo. Gli spazi che potrebbero liberarsi sono il piano della Lega, il secondo, e quello di Fli, il quarto. Peccato che se i grillini prendessero il posto di Futuro e Libertà si troverebbero a riunirsi nella sala Tatarella, storico esponente del Msi. Più facile che okkupino il regno del Carroccio. E qui si apre un'altra questione. La Lega ha attualmente 18 deputati, e dunque non potrebbe formare un gruppo. Ma c'è chi bisbiglia che potrebbe arrivare un aiuto dal Pdl, il quale potrebbe «prestare» due deputati lümbard ai padani in modo da farli elevare al rango di gruppo (con finanziamenti e uffici annessi). Rimane sempre la domanda: chi finirà sulla terrazza di Di Pietro?

Lì non c'è una sala riunioni nonostante la vista romantica, e

dunque il piano nobile del palazzo demaniale (il sesto) potrebbe essere destinato ai gruppi più piccoli, alla Lega o a Sel. Insomma, in terrazza ci finiranno o Bossi o Vendola. Un premio di minoranza che vale una sconfitta.

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