Un'altra strage di immigrati ma l'Ue ancora non si muove

L'ennesima tragedia al largo delle coste italiane fa scoppiare nuovamente la polemica. L'Ue non muove un dito: "Più aiuti ma con fondi già esistenti". Sbotta Forza Italia: "I vigliacchi di Bruxelles sono in grado solo di presenziare ai funerali"

Un'altra strage di immigrati ma l'Ue ancora non si muove

I numeri fanno spavento. Cinquemila disperati sbarcati solo nelle ultime quarantott'ore, quasi 65mila nei primi sei mesi dell'anno. Che l'operazione "Mare Nostrum", varata dopo la strage di Lampedusa, fosse un fallimento è ormai sotto gli occhi di tutti da troppo tempo. Eppure l'Unione europea ha dovuto aspettare i cadaveri dei trenta immigrati, morti per asfissia nella stiva di un vecchio peschereccio, per tornare a considerare l'immigrazione un'emergenza. Peccato che le soluzioni partorite da Bruxelles nelle ultime ore non sono tanto diverse da quelle prese lo scorso ottobre e, proprio per questo, difficilmente riusciranno a fermare gli sbarchi ed evitare nuove tragedie in alto mare.

"Altri trenta morti su un barcone. Altri trenta morti sulla coscienza di chi difende Mare Lorum. Le camicie di Renzi e Alfano sono sporche di sangue". Matteo Salvini è il primo a scagliarsi contro un governo inerme che, al summit di settimana scorsa, si è lasciato beffare dalle solite, vacue promesse dell'Unione europea. Con l'operazione "Mare Nostrum" Bruxelles non ha fatto altro che incentivare un flusso di clandestini che pare inarrestabile. E, sebbene i tecnici del Viminale abbiano stimato che entro la fine del 2014 potrebbero arrivare altri 40mila immigrati, Renzi non è riuscito a obbligare l’Ue ad affrontare direttamente un’emergenza non italiana, ma europea. Nemmeno i trenta immigrati morti nel Canale di Sicilia sembrano aver risvegliato le coscienze degli euroburocrati.

Jean-Claude Juncker, designato dai 28 come prossimo presidente della Commissione Ue, sta valutando l'ipotesi di inserire nella squadra per il nuovo esecutivo europeo un commissario dedicato alla questione delle migrazioni. Sfonti vicine a Bruxelles, la questione sarà dibattuta dopo il 16 luglio, giorno in cui l'ex premier del Lussemburgo sarà formalmente eletto dall'Europarlmento. "In ogni caso un commissario per le migrazioni e la mobilità è una delle opzioni allo studio della sua squadra di consiglieri", precisa la fonte vicina a Juncker ricordando che, nelle ultime Commissioni, il tema dell’immigrazione è stato parte della competenze del commissario agli affari interni. Un'operazione che, nonostante l'emergenza, sarà destinata ad andare per le lunghe. Anche perché il piano della stessa Commissione Ue per aiutare l'Italia è tutt'altro che pronto. E, anche quando sarà messo nero su bianco e approvato, non servirà a rimettere in bolla l'emergenza. "La Ue sta cercando il modo di contribuire maggiormente dal punto di vista finanziario - spiega il commissario agli Affari interni Cecilia Malmstrom - ma nell’ambito delle risorse esistenti, per aiutare l’Italia nei suoi sforzi di gestione della pressione crescente di migranti e richiedenti asilo".

Le dichiarazioni che arrivano come un'eco lontana da Bruxelles sono solo promesse che vanno ad aggiungersi ai buoni propositi lanciati negli ultimi mesi. Troppe chiacchiere, niente fatti. "I vigliacchi dell’Unione europea e delle Nazioni unite sono in grado solo di presenziare ai funerali", sbotta Maurizio Gasparri. Nelle prossime ore Forza Italia tornerà a chiedere al parlamento il blocco totale dell'operazione "Mare Nostrum".

Di certo non uno dei migliori biglietti da visita per il premier Matteo Renzi che, lanciando la road map per il semestre italiano, ha decantato l'Europa come "luogo di speranza".

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