Le violenze contro i simboli del centrodestra stanno aumentando a dismisura: si sta tornando a un clima non dissimile da quello che si viveva in piena campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre 2022. Soltanto nella giornata odierna sono arrivati infatti, in simultanea, gli ultimi due episodi: l'imbrattamento del murale dedicato a Silvio Berlusconi in via Volturno a Milano e lo sfregio con vernice rossa alla sezione di Fratelli d'Italia a Massa, con tanto di striscione offensivo per i morti sul lavoro. La netta sensazione è che l'odio nei confronti della coalizione composta da FdI, Lega e Forza Italia stia crescendo in proporzione al successo in termini di consenso politico dell'alleanza di governo. Se si dovesse compilare un elenco di tutti gli atti vandalici che - "soltanto" nell'ultimo anno - sono stati commessi nei confronti di manifesti, sezioni di partito e manichini raffiguranti i leader dei movimenti di maggioranza, si sarebbe probabilmente costretti a redigere un volume enciclopedico intero.
Quando nel luglio 2022 vennero sciolte anticipatamente le Camere e furono indette nuove elezioni parlamentari da tenere all'inizio del successivo autunno, tutte le forze del centrodestra furono prese subito di mira. L'8 agosto, nel centro di Bari, alcuni manifesti di Fratelli d'Italia vennero imbrattati con delle bombolette spray: quello fu solamente l’inizio di una lunghissima serie di eventi teppistici. Quindici giorni più tardi, infatti, si poteva assistere a Grugliasco (Torino) a un "simpatico" manifesto installato a una fermata dell'autobus con una fotografia di Giorgia Meloni rovesciata e una scritta rossa: "Fasci appesi".
A inizio settembre 2022 un atto vandalico venne eseguito ai danni di Ernesto Rapani, esponente di Fratelli d'Italia e candidato al Senato in Calabria: persone non identificate imbrattarono con vernice rossa la vetrina del locale che ospitava il suo punto elettorale. In Sardegna, a Olbia, un gruppo di femministe ha pensato bene di strappare letteralmente una gigantografia, regolarmente affissa per la campagna elettorale, durante un corteo del Pride saltando al coro di "Chi non salta una fascista è": la scena, tra gli applausi della folla presente, venne ripresa e il video fece il giro del web.
Il governo nel mirino dei soliti facinorosi
Ma è la rappresentazione della Meloni (ormai diventata nel frattempo presidente del Consiglio) a testa in giù quella in cui i violenti contestatori anti-centrodestra sono riusciti sempre a dare il loro "meglio". Il 10 novembre 2022, in occasione di un corteo organizzato dai collettivi di sinistra a Bologna, venne appeso un fantoccio della leader di Fratelli d'Italia a testa in giù. In quella circostanza il sottosegretario Bignami si chiese legittimamente: "Cosa sarebbe successo a parti invertite?". Ma la violenza e la pericolosità di certi facinorosi non si è fermata certamente qua.
Anno nuovo, abitudini pessime vecchie. Siamo a marzo quando i volti di Giorgia Meloni e il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, appaiono a testa in giù e con gli occhi segnati con una X davanti al liceo classico Carducci di Milano, in via Beroldo, vicino a piazzale Loreto. Su uno striscione campeggia la scritta "Ma quale merito, la vostra è solo violenza". Ecco, la violenza sarebbe quella del governo e non dei soliti centri sociali aggressivi. Naturalmente non poteva mancare nemmeno il presidente del Senato capovolto: lo si può notare a Napoli nella giornata in cui si doveva celebrare la Festa della Liberazione. "Buon 25 aprile", era la scritta che campeggiava sotto i manifesti di La Russa, Meloni, Piantedosi e Valditara.
Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati anche da altri imbrattamenti che hanno coinvolto diverse sezioni di partito del centrodestra. Per due volte quella di Firenze di Forza Italia, in viale Corsica, è stata pesantemente attaccata da anonimi vandali: nell'ultima circostanza, poco dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, era stato scritto "È morto" con l'aggiunta di una bestemmia. "Leghisti fuori dai nostri quartieri" campeggiava invece su quella della Lega sempre del capoluogo toscano. Sempre in quella regione, poi, erano stati il circolo di Fratelli d'Italia di Pisa a essere vandalizzato, mentre un'altra sezione del partito di maggioranza relativa venne colpita anche a Lucca, Mestre e a Terracina.
Infine, non più tardi di un mese e mezzo fa, in provincia di Roma comparve la frase "Velletri non vi vuole" che fu scritta con l'obiettivo di intimidire la Lega. E per fortuna che i "fascisti" dovrebbero essere le persone che sono ora al governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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