Vecchio militante del Msi zittito da Bocchino e i suoi

Caro Direttore,
le scrivo per segnalare quanto accaduto sulla pagina Facebook di Generazione italia, dove basta esprimere la propria opinione, senza offendere nessuno, sulla casetta del Principato, per essere cancellati subito e venire quindi inibiti dal poter fare qualsiasi altro commento. Inviterei i lettori a provare. Io l’altroieri ho solo scritto «Credo sia giusto che il “cognatino” restituisca la casetta di Montecarlo». Dopo due minuti il mio intervento è stato cancellato e il mio nominativo rimosso.
Sono stato militante del Fronte del Gioventù e del Msi negli anni in cui si moriva per difendere le proprie idee. Ho avuto Fini segretario nazionale del Fdg e Almirante nel Msi. Sono stato eletto a Napoli nelle fila del Msi quando avevo appena compiuto 18 anni; le mie lacrime di gioia ed emozione, al momento del mio insediamento, furono accolte dall’allora sindaco di Napoli Valenzi, del Pci, che mi consegnò una targa quale il più giovane consigliere circoscrizionale d’Italia.
Ho visto amici e militanti perdere la vita in quegli anni, quindi se quella casa è stata donata dalla contessa per difendere quelle idee, in quelle mura ci sono anche i sacrifici dei militanti d’allora. Italo Bocchino non conosce nulla di quei tempi, e quindi mi sentivo in dovere di esprimere il mio pensiero su Generazione Italia in maniera corretta e civile, avendo forse io un pochino di titolo in più. Ho quindi riprovato, tramite il profilo Facebook di un mio amico, a fare la stessa cosa, cioè a esprimere il mio parere su tutta la questione.

Ma appena Bocchino e compagni leggono la parola magica «Montecarlo» ti oscurano subito.
Desidero inoltre esprimere il mio ringraziamento per il suo lavoro e per aver fatto emergere questa triste, sporca, squallida vicenda che offende noi tutti e anche la memoria dei militanti caduti.

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