
La buona notizia è che nelle prossime ore la situazione dovrebbe migliorare e potremmo tornare a respirare. Ieri le città da bollino rosso sono state 20, oggi saranno 15, domani scenderanno a sette. Le temperature si abbasseranno di una decina di gradi (e quindi dovremo aspettarci parecchie bombe d’acqua).
Detto questo, anche la giornata di ieri è stata tragica: due le vittime dell’afa. Un operaio di 58 anni è morto in cantiere ad Atina, provincia di Frosinone, mentre stava lavorando alla nuova fibra ottica: ha avuto un malore e si è accasciato, inutili i soccorsi. Della stessa età anche l’ex agricoltore morto nel suo podere a Lentini, nel Siracusano, forse per infarto dovuto al caldo.
L’Italia è rovente, ovunque. Tanto che le chiamate al numero di pubblica utilità 1500 sono aumentate del 40% rispetto allo stesso periodo del 2024. Mai come quest’anno, i soccorritori del 118 sono intervenuti sulle spiagge per salvare villeggianti colti da arresti cardiaci improvvisi. A riferirlo è Mario Balzanaelli, il presidente di Sis118, la società italiana del sistema per le emergenze. «Urge prevenire, il più possibile, i malori,
potenzialmente letali, correlati al gran caldo. Nessuno può dirsi al sicuro. Poche norme di buon senso, pochi accorgimenti possono fare la differenza, e tutti devono sapere esattamente come comportarsi». E vai di decaloghi (ora anche tradotti in inglese per i turisti), vademecum anti caldo, consigli per prevenire malori e capogiri. Ma non è sufficiente. Non più.
Ci si sta rendendo conto che non ha più senso affrontare il caldo come un’emergenza (con cadenza annuale), ma occorre un programma strutturale per non farsi trovare impreparati, almeno l’anno prossimo. Per questo il piano caldo verrà inserito all’interno del Piano nazionale della prevenzione. La cabina di regia di ieri voluta dal Ministro della Salute Orazio Schillaci con la Protezione civile e l’Inail si è riunita per rafforzare il coordinamento delle attività in caso di ondate di calore. Sono stati analizzati i dati epidemiologici e l’andamento da maggio a giugno 2025 degli accessi in pronto soccorso e di eccesso di mortalità, che non presentano variazioni significative a fronte dell’aumento delle temperature nelle ultime settimane. «La mortalità non è in aumento, la situazione è sotto controllo» sintetizza Schillaci. Con regole più chiare, si eviteranno
i fai-da-te, sia tra i turisti, sia tra i lavoratori. Come accaduto ieri agli operai della Electrolux di Forlì che, in mancanza di un piano su turni più blandi, hanno lasciato i reparti incandescenti. A questo proposito la nota dell’Inps è molto chiara: «Le richieste di Cassa integrazione salariale per temperature elevate - per la riduzione o sospensione delle attività lavorative possono essere riconosciute con temperature superiori a 35 gradi».
Al netto di allarmismi pilotati e ambientalismo cieco, c’è un dato di fatto da monitorare: il Mar Mediterraneo si sta scaldando a un
ritmo che va dal 20% al 50% più veloce rispetto alla media globale ed è un trend in continua crescita, se si considera che la velocità di riscaldamento dell’acqua nell’ultimo decennio è raddoppiata rispetto al precedente.