VERSO LE ELEZIONI

da Milano

Cornuti e mazziati. Primi tra i Comuni tartassati, ultimi tra quelli premiati dallo Stato. La doppia classifica resa nota dagli Artigiani di Mestre (bollettino settimanale su fisco e tasse che regala sempre qualche amarezza), sembra fatta apposta per far saltare i nervi ai padovani. Il loro Comune è il primo di una lista che nessuno vorrebbe guidare e, contemporaneamente, ultimo in un girone in cui invece è molto meglio stare ai primi posti. Dall’elaborazione fatta dalla Cgia sui dati ufficiosi del ministero dell’Interno, pare proprio che Padova sarà il Comune italiano dove arriveranno meno trasferimenti erariali dallo Stato, cioè meno soldi pubblici. In media, dice lo studio degli Artigiani, i trasferimenti diminuiranno nel 2008 del 3,9 per cento. Ma a Padova no, molto di più. Il taglio sarà del 13 per cento.
Brutta previsione, ma fin qui la beffa non ci sarebbe. Eccola nell’altra tabella allegata al documento, quella sui trasferimenti pro capite. Perché l’ultimo posto in questa lista è occupato ancora dallo stesso Comune: a un padovano lo Stato distribuisce solo 128 euro, il minimo nazionale. Per fare un confronto la media dei capoluoghi è di 288 euro, e si prenda poi Napoli, testa di lista, con 573 euro, o Messina con 460 euro pro capite, o Cosenza con 430 euro, Palermo (413 euro), Catania (395 euro), Salerno (372 euro) e Roma (347 euro).
Una sforbiciata pesante quindi che colpirà soprattutto le città meno sovvenzionate dallo Stato, Padova in testa. Anche perché il taglio dei trasferimenti avrà inevitabili ripercussioni sulle tasche dei cittadini. «Questa situazione - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - rischia di comportare degli effetti negativi per i contribuenti. Ovvero, un'impennata delle tasse locali che, ricordiamo, negli ultimi 10 anni sono aumentate del 111 per cento. A cominciare dall’addizionale comunale Irpef per proseguire, poi, con la tassa asporto rifiuti e tutti gli altri balzelli di carattere comunale. Le prime avvisaglie - prosegue Bortolussi - si sono già viste nel 2007. Rispetto al 2006 i trasferimenti sono diminuiti del 3,7% e le tasse locali hanno ricominciato a volare».
Nella lista dei Comuni che vedranno diminuire i trasferimenti erariali al secondo posto c’è Siena (-11%), al terzo Brescia (-10), poi Ancona (-9,8).

La Sicilia invece è in controtendenza. Mentre altrove tagliano, anche nei Comuni, lì si aggiunge. A cominciare da Messina dove si prevede un aumento di trasferimenti del 3,3%, Caltanissetta (+ 2,6%), Cagliari ed Enna (+1,7%).

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