Vertice tra Monti e partiti: intesa su giustizia e lavoro

Nella notte l'incotro tra il premier e i partiti di maggioranza: Alfano la spunta sulle intercettazioni. Modello tedesco per il lavoro, resta appeso il nodo Rai

Vertice tra Monti e partiti: intesa su giustizia e lavoro

Che le cose sarebbero andate in un certo modo lo si è capito fin dall’inizio.Da quando, poco prima di cena, Pier Ferdi­nando Casini ha deciso di twittare la foto­ricordo del vertice di maggioranza: Mario Monti, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e il leader Udc in bella posa nei salotti di Pa­lazzo Chigi. Un’istantanea che racconta stati d’animo e intenzioni e molto più della fino a oggi più celebre foto di Vasto (quella con Bersani, Vendola e Di Pietro).

Un vertice di maggioranza che, nono­s­tante le tante discussioni sui temi in agen­da, parte in discesa.Non solo per l’indizio dell’istantanea che Casini gira in tempo re­ale (e probabilmente con il placet degli in­t­eressati) in rete. Ma anche perché qual­che o­ra prima era stato Berlusconi ad assi­curare pubblicamente il sostegno al gover­no.

E, per dirla con Sherlock Holmes, «una coincidenza è una coincidenza,due coin­ci­denze fanno un’indizio e due indizi fan­no una prova». Insomma,già alle 20, a ver­tice appena inziato, una «mezza prova» di come andrà a finire c’è. La conferma arriva quando sono ormai le 23,30. E da Palazzo Chigi partono le prime veline –ovviamen­te concordate coi presenti – che racconta­no di un sostanziale accordo su tutto. Non si cita espressamente il tanto discusso capi­tolo Rai ma i ben info­rmati dicono che an­che su quel punto si sarebbe vicini allaqua­dra.

Forse, qualche tensione resta sull’inte­sa per la riforma del welfare e dell’articolo 18, un punto su cui in questi giorni tra Pdl e Pd c’è stata più d’una scaramuccia. Diver­genze destinate a essere superate. Nel vertice fiume, infatti, il governo e i leader trovano una sostanziale intesa sul­la riforma del lavoro (l’articolo 18 dovreb­be­essere rivisto sulla scorta del modello te­desco) e un’intesa sulla giustizia. Su que­st’ultimo fronte è in arrivo un emenda­mento sul ddl corruzione. Il governo - ieri sera a Palazzo Chigi c’era il ministro della Giustizia Paola Severino - presenterà un emendamento al ddl Alfano-Brunetta, at­tualmente in discussione in commissione Giustizia della Camera, in modo da recepi­re alcune modifiche. L’intervento riguar­derà le norme relative alla corruzione fra privati, al traffico delle influenze e alla revi­sione della pena sulla corruzione. Si sta inoltre valutando di rivedere il reato di con­cussione, come chiesto dall’Ocse. Ma pas­si avanti si registrano anche sul tema della responsabilità civile dei magistrati, visto che tutti si sono detti d’accordo sul trovare una«soluzione equilibrata» con un emen­damento al Senato. E nel pacchetto sono entrate anche le intercettazioni, tema no­toriamente molto caro a Berlusconi e al Pdl. Sembra probabile che il tema tornerà all’ordine del giorno o attraverso una revi­s­ione del vecchio disegno di legge presen­tato in Parlamento o, più probabilmente, con un nuovo provvedimento.

Insomma, nonostante i tanti attriti degli ultimi giorni, non c’è stato affatto bisogno che Casini usasse «il bromuro» come si era detto pronto a fare. Perché perfino sulla de­licatissima riforma dell’articolo 18 l’intesa di fatto c’è. Al punto che lo stesso Alfano, seppure in privato, non esita a dirsi «soddi­sfatto» per quanto ottenuto, soprattutto sul fronte della difesa delle piccole e medie imprese aggredite dal costo del lavoro. Ma è soprattutto il fronte giustizia che piace al Pdl.

Visto che per quanto riguarda il capito­lo corruzione si è deciso di riprendere un testo firmato dall’attuale segretario di via dell’Umiltà quando era ancora Guardasi­gilli («quindi non avevamo fatto poi tanto male» ironizza con i suoi Alfano) e le inter­cettazioni tornano in agenda.

Resta appeso il nodo Rai. Di cui ufficial­mente non fa menzione nessuno.

Per il Pdl, dunque, un altro punto a favore visto che nelle intenzioni quello di viale Mazzi­ni era un capitolo di cui Alfano non voleva occuparsi. Anche se nella notte anche di questo si sia discusso, trovando comun­que un terreno di mediazione. 

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