Faceva parte dell'enorme patrimonio accumulato nel corso degli anni dai componenti della banda della Magliana e proveniente dalle loro fiorenti e molteplici attività illegali. Una splendida villa, nelle vicinanze del lago di Castelgandolfo, è stata confiscata dagli agenti del commissariato di Albano, diretto da Massimo Fiore, che adesso hanno dato esecuzione al provvedimento, dopo il sì della Corte di Cassazione. La villa, il cui valore supera i due milioni di euro, sarà ceduta al Comune di Castelgandolfo.
Incaricata dell'operazione è stata l'Ansbc, diretta dal Prefetto Giuseppe Caruso: l'agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, organismo appositamente istituito nel 2010 e sotto il controllo del ministero dell'Interno, ha il compito di dare attuazione al procedimento di confisca e assegnazione dei beni ad enti statali per essere utilizzati per fini socialmente utili.
La costruzione, che si sviluppa su tre piani, ha un'estensione di circa 450 metri quadrati, ed è conosciuta alle cronache con il nome de «il Castelletto» per la presenza di una caratteristica torre con una splendida vista sul lago ed un grande parco annesso, era intestata ad una società riconducibile all' ex tesoriere della banda della Magliana.
Il comune di Castel Gandolfo sembra abbia intenzione di utilizzare l'immobile, durante i mesi estivi, per ospitare un presidio congiunto delle forze dell'ordine e della Cri italiana.
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