Il più generoso è il segretario provinciale e consigliere della Lega Samuele Piscina che assegna un sette e mezzo abbondante, i più severi i Verdi Francesca Cucchiara e Tommaso Cucchiara che «per essere buoni» infliggono «solo» un 2 e mezzo. I consiglieri comunali hanno fatto un sopralluogo ieri mattina al Villaggio olimpico allo Scalo Romana che ospiterà 1.700 atleti durante i Giochi invernali Milano Cortina e sarà convertito alla velocità della luce - quattro mesi - in uno studentato universitario. E danno la pagella al progetto che Skidmore, Owings & Merrill (Som) e Coima Sgr hanno realizzato in trenta mesi e consegnato alla Fondazione del 2026 a metà ottobre per l'allestimento finale. Lo stile delle sei palazzine viene definito un po' all'unanimità «sovietico», aveva sollevato polemiche già nei mesi scorsi. «Non scalda il cuore, l'impatto è una colata di cemento - ammette il capogruppo della Lega Alessandro Verri -, ma è un progetto e una legacy importante per la città. Si poteva fare meglio? Forse sì. Per noi sarà importante monitorare i costi degli alloggi il futuro, intanto rassicuriamo gli atleti: a differenza del villaggio realizzato dai cugini francesi, non dormiranno su materassi di carta ma italiani». Voto: 6,5. Il leghista Piscina aggiunge un punto e ricorda che «per le tempistiche che hanno avuto i privati per realizzarlo e con gli extracosti» esplosi in seguito al conflitto in Ucraina «hanno fatto un lavoro egregio. Se poi lo mettiamo a confronto con il disastro del Villaggio a Parigi, la qualità è decisamente migliore». Contesta il Comune che «ha commesso un grave errore a chiudere una convenzione per lo studentato con costi così lievitati». Assegna un «5 al 6» il consigliere FdI Enrico Marcora: «L'impatto architettonico è da Stalingrado milanese e i prezzi delle stanze per gli studenti saranno un po' calmierati ma solo grazie al Pnrr che ha messo a disposizione risorse. Andavano realizzati balconi aperti come il campus Spadolini della Bocconi».
Tranchant, come si diceva, il giudizio di Cucchiara e Gorini che descrivono anche sui social le stanze «come loculi, minuscole e saranno affittate a prezzi convenzionati stellari, 450 euro per un posto in doppia. Stiamo sdoganando prezzi che contestiamo sul mercato privato». Si tratta di «accordi pregressi» e quindi escludono che il Comune possa ancora strappare condizioni più convenienti, «avevamo fatto un dossier anche sugli altri studentati, chiediamo che gli accordi passino dal Consiglio, con parametri ben definiti e un effettivo calmieramento dei prezzi». Anche per loro «estetica sovietica» e non convincono le rassicurazioni sul verde che verrà. Il manager Coima che ha accompagnato i consiglieri ha spiegato che al momento le aiuole sono vuote su richiesta della Fondazione per gli gli allestimenti olimpici ma il Pd Michele Albiani prevede «l'ennesima isola di calore. Con dispiacere, sono molto deluso: vogliamo costringere gli studenti a stare in stanze strette pagando prezzi di mercato?». Voto: 4. Per il collega Pd Alessandro Giungi, presidente della Commissione Olimpiadi, il progetto invece «merita un 6, alla fine si parla nel complesso di centinaia di alberi. Ed è un'ottima notizia che sia senza recinzioni, completamente aperto alla città. Le stanze convenzionate sono salite a 450, con un finanziamento del Ministero dell'Istruzione per 12 anni che consentirà un ulteriore abbassamento dei costi per studenti disabili e Isee più bassi». Il Municipio 4 e 5 «hanno chiesto di aprire una casa di comunità al pianterreno». Anche Alessandro De Chirico (Forza Italia) concede un 6 «anche se i palazzi ricordano lo stile sovietico», ci risiamo, «e le stanze sono piccole ma dignitose, con qualche arredo di design. Bene gli spazi di socialità creati ad ogni pianoi».
Sufficienza piena (6) anche per Francesco Rocca (FdI), «l'impatto esterno penalizza il voto ma le stanze sono carine, i bagni ben rifiniti, gli atleti dormiranno su materassi veneti. Certo, in futuro il Comune dovrà prestare più attenzione alle convenzioni».