È stato inghiottito dal terreno che ha ceduto sotto i suoi piedi, poi l'acqua ha incominciato a scorrere dal tubo della rete idrica su cui stava lavorando: così è morto annegato ieri mattina Angelo Reschi, operaio 38enne di Aradeo (Lecce). L'uomo era nel cantiere di Francavilla Fontana assieme ad alcuni colleghi che hanno tentato inutilmente di tirarlo in superficie per le braccia. Ironia della sorte, anche suo padre, a 39 anni, rimase vittima di un incidente sul lavoro. Reschi, sposato, aveva dei figli piccoli.
La tragedia è avvenuta sotto gli occhi di quanti osservavano da giorni il gruppo di operai alle prese con i lavori sulla rete idrica. Non è ancora chiaro se la tragedia sia riconducibile a una fatalità o se sia la conseguenza di un errore umano.
L'inchiesta è aperta: i carabinieri e gli ispettori della Asl stanno verificando il rispetto delle norme sulla sicurezza, poi andranno visionate le immagini e fatti degli approfondimenti tecnici per capire cosa abbia fatto franare il terreno proprio mentre la vittima era nello scavo e cosa abbia fatto fuoriuscire un getto così forte da impedire ogni tentativo di trarre in salvo l'operaio che, in pochissimo tempo, si è ritrovato sommerso. Sul corpo è stata disposta l'autopsia.
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