Il coro è unanime: «Noi con Romeo abbiamo avuto solo rapporti istituzionali». Perché Romeo, al Comune di Napoli, era una sorta di consulente.
Passano al contrattacco gli ex assessori del Comune di Napoli finiti agli arresti domiciliari nellambito dellinchiesta Global Service, lindagine sul maxi-appalto per la manutenzione delle strade che si era aggiudicato limprenditore partenopeo. Dopo linterrogatorio dello stesso Romeo, che si è svolto giovedì, ieri è stata la volta della sfilata degli ex assessori al Bilancio, Enrico Cardillo, allEdilizia, Felice Laudadio, e al Patrimonio, Ferdinando Di Mezza. Tutti, di fronte al gip Paola Russo, separatamente e concordemente, hanno respinto tutte le accuse, sostenendo di avere sì avuto rapporti con Alfredo Romeo, ma soltanto per ragioni di carattere istituzionale, legate al ruolo di consulente del Comune che secondo loro Alfredo Romeo aveva a Palazzo San Giacomo.
In particolare Cardillo, ha precisato al magistrato di avere scelto di lasciare la politica - si è dimesso lo scorso 27 novembre - autonomamente, per tornare allattività accademica, e non in seguito a fughe di notizie sullinchiesta in corso. Laudadio invece avrebbe fatto rilevare che proprio alcuni passaggi delle intercettazioni sarebbero la prova della sua innocenza, specie quando sottolinea che la gara dappalto per la Global service è stata bandita «con tutti i crismi». È slittato invece ad oggi linterrogatorio dellex assessore ed ex sottosegretario Giuseppe Gambale: il magistrato ha infatti accolto la richiesta del legale dellex parlamentare di avere più tempo per esaminare lordinanza di custodia cautelare.
Interrogati Gli ex assessori si difendono «Con lui soltanto rapporti istituzionali»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.