Oggi è il primo giorno della verità dallinizio dello scandalo. Il giorno del consiglio comunale, ma soprattutto il giorno della possibile libertà per gli arresti, almeno per alcuni di loro. Il giudice per le indagini preliminari, Roberto Fucigna, deciderà sullistanza di scarcerazione presentata dai difensori delle cinque persone interessate dallordinanza di custodia cautelare. Giuseppe Profiti, il top manager passato dalla gestione del Galliera a quella della Regione, per approdare ora alla direzione del Bambin Gesù (lospedale pediatrico vaticano), è lunico ad essere già stato tenuto agli arresti domiciliari. Per lui laccusa è quella meno grave, solo turbativa dasta, e le intercettazioni a suo carico sono anche le meno compromettenti. In molti casi sono altri ad avvalorare un suo ruolo decisivo in affari non corretti. Possibile che, dopo linterrogatorio avvenuto sabato a palazzo di giustizia, Profiti possa tornare in libertà già oggi.
A lui è stata anche già confermata piena fiducia dal Vaticano in una nota ufficiale e ieri anche monsignor Domenico Calcagno, ex vescovo di Savona e oggi segretario dellApsa, lAmministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, si è detto stupito per un suo possibile coinvolgimento nellinchiesta, così come del fatto che gli intercettati abbiano liberamente tirato in ballo nomi eccellenti di cardinali.
Ieri intanto il pubblico ministero Francesco Pinto ha ascoltato fino a tarda sera limprenditore vercellese Roberto Alessio, accusato di essere il «corruttore» della giunta genovese per ottenere lappalto per le mense. Un interrogatorio delicato e molto importante, quello che si è svolto ieri nel carcere di Chiavari. Il magistrato ha fatto il suo ingresso nel penitenziario verso le 15 e ha ascoltato lindagato senza interruzione fino alle 21. Secretato il contenuto del colloquio, ma a giudicare dalla durata, limprenditore potrebbe aver fornito al pm nuovi elementi per linchiesta. Una sorta di «collaborazione» che per Alessio potrebbe essere lunico modo per salvare lazienda, altrimenti a rischio di chiusura dufficio da parte della magistratura.
Dallinterrogatorio di ieri potrebbe anche dipendere la decisione che il gip prenderà oggi sulleventuale concessione degli arresti domiciliari alle altre persone coinvolte.