Il sindaco di Rapallo, Armando Ezio Capurro ieri ha vietato la presenza a una conferenza stampa della collega corrispondente e collaboratrice de lAnsa e di Repubblica. Il motivo? Il sindaco di Rapallo ha una concezione molto particolare dellinformazione e del ruolo dei giornalisti. Che devono certo verificare le notizie, ma «dare» anche quelle sgradite, siano esse la critica dellopposizione o liniziativa di un comitato di cittadini contrario a una scelta amministrativa. Non è la prima volta che Capurro manifesta questa sua logica, era già accaduto con un telecineoperatore di una emittente locale. Non essendo, come sindacato e ordine dei giornalisti strutture corporative, dobbiamo purtroppo rilevare la mancata solidarietà dei colleghi delle altre testate giornalistiche, della carta stampata e radiotelevisive, «ammesse» alla conferenza stampa: la forza della nostra denuncia è più grande se di fronte alla censura e alla inaccettabile cacciata di una giornalista, tutti gli altri giornalisti presenti se ne vanno. In casi come questo la «notizia» è denunciare la censura, non rimanere oltre. Perché quello che è accaduto alla collega de lAnsa e Repubblica, domani potrebbe accadere ad altri. La vicenda sarà portata allattenzione del Prefetto di Genova e della Procura di Chiavari, perché quanto accaduto ieri rappresenta la violazione di un diritto costituzionalmente garantito: un sindaco non rappresenta solo se stesso, ma tutta la comunità.
E se ha il diritto-dovere di tutelare nelle sedi opportune la propria onorabilità, se questa viene offesa, ha anche quello di non limitare il diritto dovere del fare informazione.Marco Menduni presidente Gruppo Cronisti Liguri
Attilio Lugli presidente Ordine dei Giornalisti
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