da Roma
Manca lannuncio ufficiale, che dovrebbe comunque arrivare oggi, in occasione del Natale di Roma, quando la Cdl comunicherà che il candidato unico per tentare la conquista del Campidoglio è Gianni Alemanno. Non sono bastati a sciogliere la riserva i due giorni di consultazioni tra gli alleati, le ore di discussione trascorse ieri mattina nel quartier generale di Fi, in via dellUmiltà. Sul tavolo sono rimaste questioni secondarie, dal vicesindaco (rivendicato sia dallUdc che da Forza Italia) alla divisione delle candidature per le presidenze dei municipi, fino allipotesi di presentare una lista unica per le amministrative.
Ma questultima possibilità è forse compromessa da quello che, prima che in serata i vertici della Cdl tornassero a riunirsi stavolta in via Barberini, sede del comitato elettorale del ministro per le Politiche agricole, è divenuto il problema più serio da superare: lintervista rilasciata allEspresso da Alemanno. Proprio mentre lesponente di An era al vertice con il resto della Cdl, e quando i giochi sembravano fatti dopo che laltro «pretendente», Mario Baccini dellUdc, aveva annunciato il ritiro della propria candidatura, le agenzie rilanciavano le sue dichiarazioni al settimanale sul futuro della leadership nel centrodestra. «Anche se Berlusconi - le parole di Alemanno allEspresso - ha vinto e si è rafforzato, il problema della successione insieme a lui e non contro di lui va affrontato». Insieme allinvito a fare una legge «draconiana» sul conflitto di interessi, il commento viene accolto con «irritazione» da Forza Italia.
Alemanno nel pomeriggio specifica che il suo pensiero era «a lungo respiro e a lungo raggio», e che la leadership del Cavaliere non è in discussione. Ma dal quartier generale azzurro si fa sapere che almeno per il battesimo del «listone» le cose si fanno difficili.
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