Intesa Benessia «tuona» contro il patto Generali-Agricole

Angelo Benessia, presidente della Compagnia Sanpaolo, critica il patto di consultazione stipulato dalle Generali e dal Crédit Agricole sulle partecipazioni in Intesa Sanpaolo, di cui l’ente torinese è primo azionista. In un’audizione al Comune di Torino, Benessia ha bocciato l’accordo tra il Leone e i francesi «perché ogni tipo di patto parasociale è contrario alla logica del duale»; ha ipotizzato che l’Antitrust congeli i diritti di voto dell’Agricole in Ca de’ Sass al 2% (magari a fronte di una proroga sulla vendita della quota); e ha auspicato che l’Autorità individui «una soluzione che obblighi» la Banque Verte «a rispettare le regole concordate al momento della fusione» tra Intesa e San Paolo.
Il patto, ideato per evitare all’Agricole di svalutare il suo 5,9% in Intesa, ha creato malumori tra le Fondazioni azioniste della banca. La Compagnia, con gli altri enti, si è costituita parte del procedimento di inottemperanza aperto dall’Antitrust e che potrebbe costare a Intesa una multa tra i 500 milioni e i 5 miliardi. E ha dato mandato ai suoi legali di stendere un parere a supporto di un diritto di rivalsa in caso di condanna di Intesa e a sostegno dell’ipotesi di nullità del patto.
Il ruolo di primo piano della Compagnia deriva anche del suo peso nell’azionariato.

L’ente è infatti prossimo a detenere il 10% del capitale di Intesa grazie all’acquisto di un ulteriore 1,93% della banca da Barclays: «Venerdì - ha detto Benessia - acquisteremo i 228 milioni di titoli, il 24 giugno pagheremo i previsti 733 milioni».
Intanto, i legali del Crédit Agricole e delle Generali sono al lavoro per stendere un nuovo patto, che secondo indiscrezioni sarà un mero accordo di «informazione», e dovrà essere pronto entro giugno.

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