Negli spogliatoi ci sono ancora quattro squadre pronte a scendere in campo ma Banca delle Marche vestirà probabilmente o la maglia di Intesa Sanpaolo o quella della francese Cariparma-Crédit Agricole. Quasi un derby per i due supergruppi che, dopo essere stati per anni alleati, avrebbero infatti confezionato le offerte più allettanti per assorbire al proprio interno i 300 sportelli dellistituto marchigiano controllato dalle fondazioni di Macerata, Pesaro e Jesi (52% del capitale). La banca ha negato di avere «a oggi» ricevuto alcuna proposta ma il quadro potrebbe chiarirsi in settimana, quando ladvisor Deutsche Bank illustrerà alla banca (il cui cda è il 24 ottobre) le quattro proposte non vincolanti rimaste sul tavolo dalle 12 iniziali.
Oltre a Intesa e Cariparma, si tratta di Unipol e Mps anche se alcuni scommettono su un rientro in gioco delloutsider General Electric. Variegato latteggiamento delle fondazioni azioniste, con Pesaro e Jesi più inclini a vendere mentre Macerata, che si è affidata a un advisor, resta dubbiosa. A ingolosire sarebbero in particolare i multipli proposti da Intesa Sanpaolo che rileverebbe la maggioranza relativa di Banca Marche valorizzando le azioni oltre 3 euro. Occupando questa casella Ca de Sass completerebbe la propria rete in centro Italia con uno schema simile a quello già utilizzato con Cr Firenze: al termine del riassetto Macerata, Jesi e Pesaro diverrebbero azionisti di Intesa Sanpaolo assicurandosi al contempo elevati dividendi.
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