La Compagnia di Sanpaolo è pronta a crescere nel capitale di Intesa Sanpaolo di un ulteriore 1,93% del capitale ordinario. Così la quota salirà dallattuale 7,96% al 9,89% del capitale votante. Una mossa che dallente torinese, guidato da Angelo Benessia, assicurano essere stata messa in cantiere da più di un anno. E per questo non va messa in relazione con lannuncio di venerdì scorso da parte di Generali e Crédit Agricole, che hanno messo insieme le loro quote nel capitale di Intesa in un patto di consultazione che vale il 10,9%. Tuttavia è pacifico, a questo punto, che a un anno dalla scadenza dei consigli di sorveglianza e gestione di Intesa, siano partite le grandi manovre tra gli azionisti principali. La Compagnia di Sanpaolo consolida il ruolo di primo socio della banca, ormai a un soffio dal 10%. Ma allo stesso tempo deve difendere il proprio peso allinterno di un gruppo con il baricentro inevitabilmente spostato verso Milano. Dove la Fondazione Cariplo (al 4,7% del capitale), con il suo presidente Giuseppe Guzzetti, rappresentano laltro socio di gran peso; e dove il presidente Giovanni Bazoli continua ad avere il primato sulla strategia e fin sulla «filosofia» del gruppo Intesa.
In questa chiave lasse Guzzetti-Bazoli è quello a cui è saldamente agganciato anche Benessia. Un legame che con questa mossa viene stretto ulteriormente, permettendo allo stesso Bazoli di guardare alla stabilità del suo azionariato con maggiore tranquillità. Basti pensare che non più tardi di qualche mese fa la crisi finanziaria aveva messo allangolo il finanziere Romain Zaleski, vicino a Bazoli e azionista di Intesa con il 4,6%. Mentre anche lAgricole, socio con un altro 5,6%, sembrava vicina a dismettere altri pezzi di capitale. Tutti rischi che al momento sembrano superati. E, anzi, con la mossa della Compagnia, il pacchetto di capitale di Intesa in mani «sicure» è ancora più saldo di prima, superando il 40%. Che poi tutti questi soggetti non possano essere pensati come un corpo unico, bensì come alleati che difendono propri legittimi interessi, ancorché tutti rivolti verso la creazione di valore di Intesa, questo lo si vedrà bene nei prossimi mesi. Soprattutto quando si avvicinerà la scadenza del consiglio di sorveglianza, nel marzo prossimo. Non a caso Guzzetti ha ricordato anche ieri che le Fondazioni non pensano ad alcun patto di sindacato tra loro: «Abbiamo sempre detto che non cè nessun patto», ha ribadito il presidente della Cariplo.
Tornando alla Compagnia di Sanpaolo, si è appreso che lopzione «put» per salire in Intesa è stata chiusa con Barclays, a un prezzo di esercizio di 3 euro per azione. (ieri il titolo ha chiuso a quota 2,3, in rialzo dello 0,9%).
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