da Milano
Via libera irto di paletti alla fusione Intesa-Sanpaolo da parte dellAntitrust. Il verdetto era nellaria ma ora è ufficiale che la cura dimagrante riguarda sia gli sportelli, sia i servizi, sia la governance. Coinvolgendo oltre ai due gruppi bancari, il parterre dei grandi azionisti: a cominciare da Generali e Agricole.
Oltre a ribadire che le nozze saranno «registrate» entro lanno, in serata Milano e Torino hanno comunque sottolineato di prendere «favorevolmente atto» della decisione dellAuthority. Linea che conferma la collaborazione che sarebbe stata impostata dalle due banche già in fase di istruttoria, assicurando ad Antonio Catricalà precise garanzie nel settore bancario (raccolta e impieghi), assicurativo (rami vita) e nel risparmio gestito.
Il primo punto messo sotto osservazione dallAntitrust sono gli sportelli: sono troppi e per evitare il rischio di una posizione dominante 748 dovranno essere ceduti. Sono 197 in più (in 20 province) dei 551 già considerati in eccesso da Ca de Sass e rientrati nel «pacchetto» passato allAgricole. In tutto, dunque, il gruppo venderà 852 sportelli: i 748 dellAntitrust, più gli altri 94 che completano le reti Cariparma e Friuladria già trasferite a Parigi in cambio dellok al Sanpaolo. Sui 6.200 del teorico totale aggregato, la superbanca rinuncia in tutto al 14% della propria rete.
Il secondo punto è lassicurazione vita: Intesa Sanpaolo dovrà aprire 1.133 sportelli ai prodotti di una compagnia esterna e diversa dai partner Eurizon (100% Sanpaolo) e Generali (stretta a Milano nella joint venture paritetica Intesa Vita). Intesa Vita ed Eurizon continueranno inoltre a lavorare rispettivamente solo con Milano e Torino mentre Po Vita passerà alla Banque Verte insieme alla controllante Cariparma. Senza contare che la Sgr Caam dovrà essere sciolta, con il risultato di porre una pietra tombale su unalleanza europea nel risparmio gestito ritenuta già ardua in partenza.
La governance è il terzo tema rilevante. In sintesi: Agricole (9,1%) dovrà ridurre la sua partecipazione «significativamente e tempestivamente», e non dovrà avere alcun ruolo nella gestione. Mentre in Eurizon (gruppo assicurativo-previdenziale del Sanpaolo) i paletti sono per Generali, che non potrà votare su questioni che riguardano il polo affidato a Mario Greco.
Intesa-Sanpaolo: la «dieta» dellAntitrust
Si riduce lo «spazio» per le Generali, mentre Eurizon avrà piena autonomia
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