Intesa Sanpaolo prepara la campagna d’Africa L’Egitto base operativa

Passera: «Nell’area vogliamo essere una banca universale» Il gruppo presto aprirà a Dubai e studia la finanza islamica

Intesa Sanpaolo prepara la campagna d’Africa L’Egitto base operativa

nostro inviato al Cairo

Intesa Sanpaolo sposta il suo asse d’azione e lo orienta più a Sud, verso il Mediterraneo e i Paesi Arabi, con l’obiettivo di diventare una delle banche europee di riferimento per il Nord Africa e il Medioriente. Uno sviluppo che non significa arrestare quello ad Est, come dimostra la recente operazione in Ucraina, procedendo in parallelo. Ma ieri al Cairo, in occasione della missione di Confindustria, Abi e governo, il ceo del gruppo Corrado Passera ha scoperto le carte del ruolo di Bank of Alexandria, prima banca privata d’Egitto rilevata lo scorso anno con un investimento di 1,2 miliardi: sarà l’«hub» del gruppo Intesa per il Medioriente. Inoltre è imminente l’apertura di una filiale operativa a Dubai. Mentre l’aumento del peso del mondo arabo è confermato dalla notizia che è allo studio il lancio dei primi prodotti di finanza islamica, una novità assoluta per una banca italiana, e tra le prime in tutta Europa.
«Stiamo studiando il tema con la Bank of Alexandria - ha detto Giovanni Boccolini, numero uno della divisione banche estere di Intesa Sanpaolo - per diventare un operatore di finanza islamica, con il lancio di un pacchetto di prodotti ad hoc». I tempi previsti sono nel «medio termine». Come è noto, la finanza islamica si rivolge ai credenti musulmani che non contemplano il pagamento degli interessi sul capitale. Per cui i prodotti sono costruiti con meccanismi di rendimento alternativi.
«L’Egitto - ha detto Passera - è la nostra piattaforma per questa area del mondo, dove vogliamo essere banca universale». Passera ha ricordato che già il 40% degli scambi commerciali con l’Egitto passa da Intesa, che in un anno ha stretto accordi con 20 nuove società italiane. Mentre sul fronte retail «è in corso la ristrutturazione delle 188 filiali destinate a salire a 250, 50 destinate al microcredito». E un ruolo importante lo avrà anche la Biis (la banca per le infrastrutture), che ha siglato ieri nuovi accordi qui al Cairo e che punta anch’essa a un diventare un polo di riferimento nel Mediterraneo nello sviluppo delle infrastrutture sul territorio.
Ma la prossima mossa sarà a Dubai, confermata da Boccolini: «Sarà una filiale operativa con progetti di attività molto intensa nei settori del corporate banking e del private banking». Nei Paesi arabi la presenza di Intesa è completata da uffici di rappresentanza in Libano e in Marocco, dove è attiva anche una jv con la Bmce. Mentre in Tunisia Intesa ha il 5% della Biat e c’è interesse anche per l’Algeria.

Tutti Paesi presidiati da tempo dalle banche francesi. Che però Boccolini tiene d’occhio e aggiunge che, «se ci dovessero essere sviluppi nel settore delle banche commerciali, verranno gestiti dalla Bank of Alexandria».

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