Un picco del 2,5% poco dopo mezzogiorno, poi la sospensione per eccesso di ribasso fino al calo finale del 4,74%, a 2,37 euro. Ha finito col pagar dazio ieri Gemina a Piazza Affari dopo il balzo di oltre il 9% della vigilia, quando lannuncio a sorpresa che Save aveva portato al 10,4% la propria quota nella holding milanese aveva alimentato le ipotesi del lancio di unOpa. O, in alternativa, di un lungo braccio di ferro tra la famiglia Romiti ed Enrico Marchi, numero uno della società che controlla gli aeroporti di Venezia e Treviso.
Il ridimensionamento subìto ieri dai prezzi del titolo sembra però ora indicare che la Borsa attribuisce meno chance alla partita ostile. Alcune fonti finanziarie spiegano che liniziale irrigidimento dei Romiti per lingresso poco amichevole in Gemina si sia stemperato dopo la valutazione delle sinergie che verrebbero a crearsi tra gli asset di Save e Aeroporti di Roma, indirettamente controllata da Gemina. A cominciare dalla rotta turistica Roma-Venezia, utilizzabile non solo per voli a corto raggio, grazie alla quale sarebbe possibile spostare il baricentro a est rispetto allhub di Malpensa.
Unapertura al dialogo che troverebbe daccordo gli azionisti della holding, non contrari alla modifica del patto di sindacato. Resta da verificare la posizione del fondo Clessidra, che si era dichiarato disposto a rilevare un 10% di Gemina.
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