Intorno al presepe anche i Poli si trovano uniti

Intorno al presepe  anche i Poli si trovano uniti

da Milano

Albero o presepe? Una scelta che forse divide le famiglie italiane ma, a sorpresa, riunisce il mondo litigioso della politica. E, sorpresa forse ancor maggiore, a prevalere nettamente non è l’albero, simbolo più laico, asettico e apparentemente bipartisan, ma il presepe. La rappresentazione della sacra famiglia nel momento più bello della natività, che non può mancare in ogni chiesa e nella casa di ogni vero cattolico, trova posto anche nel cuore di un «insospettabile» come il presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti. Interrogato, come altri suoi colleghi del Palazzo dall’Adnkronos, il subcomandante Fausto spiega infatti la scelta di far allestire a Montecitorio, oltre a un abete di più di 10 metri sobriamente decorato in cortile, un presepe in stile napoletano del '700 all’ingresso principale, come «una presenza rispettosa di credenti e non credenti, e anche di una storia del Paese, delle sue culture religiose e popolari». Poi confessa addirittura di possedere una «allegoria» di presepe cui tiene moltissimo: un minipresepino di cartone che una volta aperto prende la forma di una capanna. E dentro, nonostante le ridotte dimensioni, ci sono pure le classiche figure della Natività.
Una scelta che a sinistra condividono in parecchi, a partire dal presidente del Senato Franco Marini che ha voluto un presepe anche nell’anticamera del suo studio a Palazzo Madama a una lunga schiera di parlamentari della Margherita (Dorina Bianchi e Gerardo Bianco) da Pino Pisicchio (Italia dei valori) al verde Paolo Cento. Unico «irriducibile» il diessino Franco Grillini: «Scelgo l'albero perché non essendo un credente - spiega - il presepe non mi dice nulla. Albero variamente decorato, naturalmente, ma anche hi-tech e sonoro. Con le mie canzoni preferite, prima fra tutte “Nessuno mi può giudicare”...».
Compatto, anche se forse più prevedibile, lo schieramento dei presepisti nel centrodestra. Il leader della Cdl, Silvio Berlusconi, ha allestito albero e presepe sia a Milano che a Roma a palazzo Grazioli, ma la sua preferenza va al simbolo della natività. Al punto che, quando può, non si nega una scappatina in piazza Navona o, a Napoli, lungo la «via dei pastori» a San Gregorio Armeno, per ammirare le figurine dei pastori e dei re magi, di Giuseppe e Maria e del bambinello.


Albero e presepe anche in casa del capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa e per l’ex ministro Maurizio Gasparri mentre Antonio Leone, (Fi) non ha dubbi: «Scelgo il presepe perché è una delle più belle tradizioni italiane e del Sud soprattutto».

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