da Milano
Da 648 a 631 milioni di capitalizzazione in poche ore: dopo lo stop forzato di venerdì, questa la reazione di Piazza Affari sullo scontro al vertice della Banca popolare di Intra che ha portato alle dimissioni del vicepresidente Ernesto Paolillo. Il banchiere era stato inviato un anno fa a Verbania da Bankitalia per salvare il gruppo dal crac Finpart. Debole dalla mattina, il titolo Intra chiuso la seduta in calo del 2,84% a 13,03 euro (meno 4,9% il minimo) dopo che il gruppo è stato costretto dalla Consob a dettagliare la dinamica dellultimo cda. Secondo le prime indiscrezioni il board si sarebbe spaccato sia sulla direzione generale sia sulle ispezioni ordinate da Paolillo in Intra private bank e Intrafid, due controllate al centro di operazioni ora al vaglio della magistratura.
Intra ha però ieri motivato laddio del banchiere con la «contrapposizione creatasi con la maggioranza dei consiglieri, che hanno contestato il venir meno del rispetto del principio di collegialità e linosservanza di regole formali e di riscontro oggettivo nellindividuazione di iniziative che coinvolgono la struttura, il conferimento di incarichi e la scelta delle professionalità da introdurre negli organi societari». Popolare Intra, che ha provveduto a reintegrare il vertice chiamando Luigi Terzoli alla presidenza, ha precisato di considerare «invariato» il rischio verso la galassia Finpart. I contatti con la curatela del fallimento sono avviati e resta laccantonamento di 25 milioni nella trimestrale giudicato tuttora congruo. Malgrado Intra voglia rispettare i tempi, lostacolo Finpart potrebbe mettere a rischio il percorso di salvataggio che dovrebbe consegnare Intra a Popolare Vicenza, Veneto Banca, Bpvn o Creval.
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