Intra si difende ma la Borsa vende (-2,8%)

«Paolillo ha lasciato per contrapposizioni con la maggioranza del board»

da Milano

Da 648 a 631 milioni di capitalizzazione in poche ore: dopo lo stop forzato di venerdì, questa la reazione di Piazza Affari sullo scontro al vertice della Banca popolare di Intra che ha portato alle dimissioni del vicepresidente Ernesto Paolillo. Il banchiere era stato inviato un anno fa a Verbania da Bankitalia per salvare il gruppo dal crac Finpart. Debole dalla mattina, il titolo Intra chiuso la seduta in calo del 2,84% a 13,03 euro (meno 4,9% il minimo) dopo che il gruppo è stato costretto dalla Consob a dettagliare la dinamica dell’ultimo cda. Secondo le prime indiscrezioni il board si sarebbe spaccato sia sulla direzione generale sia sulle ispezioni ordinate da Paolillo in Intra private bank e Intrafid, due controllate al centro di operazioni ora al vaglio della magistratura.
Intra ha però ieri motivato l’addio del banchiere con la «contrapposizione creatasi con la maggioranza dei consiglieri, che hanno contestato il venir meno del rispetto del principio di collegialità e l’inosservanza di regole formali e di riscontro oggettivo nell’individuazione di iniziative che coinvolgono la struttura, il conferimento di incarichi e la scelta delle professionalità da introdurre negli organi societari». Popolare Intra, che ha provveduto a reintegrare il vertice chiamando Luigi Terzoli alla presidenza, ha precisato di considerare «invariato» il rischio verso la galassia Finpart. I contatti con la curatela del fallimento sono avviati e resta l’accantonamento di 25 milioni nella trimestrale giudicato tuttora congruo. Malgrado Intra voglia rispettare i tempi, l’ostacolo Finpart potrebbe mettere a rischio il percorso di salvataggio che dovrebbe consegnare Intra a Popolare Vicenza, Veneto Banca, Bpvn o Creval.

Vicenza è apparsa a lungo in testa ma il cambiamento di vertice potrebbe far propendere l’orientamento per Veneto Banca, che era già sembrata la favorita dell’ex presidente Cesare Ponti. Molto dipenderà comunque dall’orientamento di Bankitalia, cui spetta decidere un eventuale commissariamento dell’istituto.

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