Economia

Intrecci Il caso Opel e l’assalto a Mosca delle Generali: se Deripaska guarda all’auto, la compagnia Ingosstrakh si avvicina a Trieste

«Sarà lui a venire a cercarci». Suonavano quasi come una premonizione le parole riferite a Oleg Deripaska e pronunciate dal presidente delle Generali, Antoine Bernheim, all'assemblea degli azionisti del 24 aprile, in merito alla cessione al gruppo del Leone del 61% detenuto dal magnate nell'assicuratore russo Ingosstrakh. Ora però il caso Opel potrebbe imprimere un'inattesa accelerazione alle trattative. L'impasse era per lo più connessa all'incapacità delle due parti in causa, ossia Generali attraverso la partecipata Ppf su un fronte, e il quarantenne miliardario russo sull’altro, di raggiungere un accordo sul prezzo. Ora sembra che, per rilevare la controllata europea di General Motors, sarebbe intenzionato a gareggiare anche il magnate russo, schierando il colosso automobilistico di proprietà, Gaz, accanto a Magna e Sberbank nella cordata contrapposta a Fiat. Secondo indiscrezioni riportate ieri dalla stampa estera, Gaz sarebbe disposta soltanto ad apportare tecnologie produttive e non capitali freschi, ma taluni ritengono improbabile che il finanziamento dell'operazione possa gravare interamente sulle spalle degli altri due membri della cordata. Ecco perché, in un momento delicato come quello attuale, in cui tra l'altro Deripaska si trova a fare i conti con le difficoltà finanziarie di Rusal, il colosso metallifero fiore all'occhiello del proprio impero, non sembra del tutto da escludere che le trattative con Generali possano quanto meno ritrovare slancio. Se, infatti, agli italiani fa gola il mercato assicurativo russo, in cui intravedono notevoli prospettive di crescita, le forti esigenze di cassa del momento potrebbero spingere Deripaska a fare un piccolo passo indietro sul prezzo. Secondo un analista, il 100% di Ingosstrakh, sulla base dei prezzi di mercato, dovrebbe valere un miliardo di dollari e quindi Generali, che al momento possiede il 50% del 39% di Ppf, sarebbe chiamata a un esborso intorno ai 300 milioni per rilevare la quota di propria competenza. «Credo - chiosa l'analista - che Deripaska avesse in mente una valutazione ben superiore, quindi non so se ci sono le condizioni perché domanda e offerta si incontrino. Dipende da quanto gli importa di Opel».
Nel frattempo Generali incassa una promozione dall’agenzia Fitch, che ha confermato il rating AA- e ha tolto il «Credit Watch» con implicazione negative.

La conferma del rating «riflette la visione di Fitch che le preoccupazioni sul rischio di rifinanziamento si sono ridotte».

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