ParigiRachida Dati, ultimo atto. Dalle copertine patinate in abito Dior alla biografia non autorizzata che esce oggi in Francia, la ministra della Giustizia francese continua a far parlare di sé, nel bene e nel male. Ma questa volta il ritratto che i due giornalisti Michael Darmon e Yves Derai (già autori di «Ruptures» su Nicolas Sarkozy e lex moglie Cécilia) fanno di lei in «Belle-Amie» non è per niente lusinghiero. La definiscono killer e intrigante, donna avida di potere, con lhobby di rifornire la sua agendina di nomi che contano. I due si spingono lontano, fino a ipotizzare che sia stata la stessa Dati ad alimentare le voci sui non-padri di Zohra, la bimba nata allinizio dellanno, dopo una mediatica gravidanza e i misteri sullidentità del padre. Semplicemente per mescolare le carte. «È Aznar» avrebbe confidato lei stessa a Sarkozy. Ma lex premier spagnolo ha più volte smentito. I due lanciano allora unaltra pista che porta fino al Qatar: il padre di Zohra sarebbe il procuratore generale dellEmirato, Ali Bin Fetais al-Marri. Ecco così spiegati i diversi e misteriosi viaggi di andata e ritorno della ministra tra Parigi e Doha e che hanno dato da scrivere ai media. Per i due giornalisti, lascesa sociale della ministra da una casa popolare di banlieue alla place Vendome, e ora caduta in disgrazia, è degna del protagonista del romanzo di Maupassant «Bel Ami» al quale si sono ispirati. Rachida «ha calcolato tutto, organizzato tutto, strappato o derubato». Il suo metodo? «Faccia tosta e seduzione».
Di lei il sarkozista Brice Hortefeux avrebbe detto: «Si sa come è andata avanti, a spintoni. In questo è una professionista, per il resto è il vuoto assoluto». «Dà del tu ai giornalisti, ride, piange, moltiplica le confidenze, ricerca connivenze».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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